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biologiche, Pain de Campagne, pane di patate

al lievito madre”. In Corea, come riporta

Daniel

Gray

, pane e pizza si consumano al ristorante

“dato che la maggior parte delle famiglie non

possiede un forno o non sa come usarlo. Per

fare la pasta a casa si ricorre a buste pronte con

condimenti e formaggiograttugiato inclusi”. Fuori

casa è un’altra musica: “I clienti sono pronti a

pagare di più per prodotti artigianali biologici,

locali e naturali e vogliono conoscere la zona e

le modalità di produzione”.

Nei luoghi in cui il pane fa parte della tradizione,

ci si allontana dalle insipide pagnotte industriali

sulla spinta di foodie stregati da chef televisivi e

corsi di cucina, come spiega l’australiana

Christi-

ne Salins

: “molti ormai preferiscono il pane delle

panetterie artigianali a quello del supermercato.

I salutisti scelgono le varietà biologiche, integrali,

con semi e senza glutine. Nonostante la concor-

renza di riso e pasta, il pane resta il carboidrato

preferito degli australiani. Tutti amano la pizza,

in particolare quella cotta nel forno a legna, e

si stanno entusiasmando per la pizza gourmet”.

Nelson Carvalhero

parla di un “numero assur-

damente grande di panetterie aperte nelle grandi

città europee, tra queste molte ‘boutique del

pane’, tanto che la disponibilità di pane fresco,

sano e di buona qualità non è mai stata così alta

da almeno cinque generazioni”.

LA NUOVA PANETTERIA,

STELLATA E GOURMET

In effetti le panetterie somigliano sempre più

a negozi di design shabby chic. Non solo: si

contaminano e ampliano l’offerta proponendo

colazione e aperitivo e vendendo lieviti madre

e farine alternative. Il profumo del pane appena

sfornato e la sua ritrovata allure ha risvegliato

l’interesse di chef di grido. Se in Italia abbiamo i

Banchi, il panificio-pasticceria-caffetteria aperto

a Ragusa dallo stellato Ciccio Sultano,

Luciana

Bianchi

dal Brasile segnala Padoca do Manì,

panetteria di San Paolo guidata da Helena Rizzo,

miglior chef donna al mondo nel 2014. “All’in-

terno, insegne fatte a mano, murales e oggetti

vintage, rustici mobili in legno. Il pane è esposto

su vassoi di legno, dolci e biscotti fanno bella

mostra di sé in barattoli o contenitori di vetro

dal sapore retrò, in un ambiente pervaso da una

rilassata atmosfera da casa di campagna”.

Punta su trasparenza, ingredienti bio e lavora-

zione a vista John Baker, “panetteria aperta” di

Zurigo dove, ci assicura

Stefan Maiwald

, “si

può assistere all’interoprocessodi panificazione.

Tutto il giorno si trovanoprodotti appena sfornati

ma anche caffè, dolci e ogni genere di farina se

voleste provare a fare il pane in casa. John Baker

consegna i suoi prodotti a domicilio. Non con un

furgoncino, ma in bicicletta”. Naturalmente.

M

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SPECIALE HOST

OTTOBRE 2015

JOHN BAKER

PUNTA SU

TRASPARENZA,

PRODOTTI BIO E

LAVORAZIONE A

VISTA

Pane Pizza Pasta