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milioni lo ha fatto senza ricevere il pagamento degli

straordinari (il 4% in più rispetto alla fascia di 35 -64

anni) e 1,7 milioni con una copertura economica solo

saltuaria. A 1,1 milioni di Millennials capita di lavorare

anche di notte, a quasi 3 milioni durante il weekend.

Molti lavorano in remoto da casa e questo, anziché

attenuare l’impegno, significa, al contrario, dilatare i

tempi dedicati alle attività professionali.

dIGItaL LIFe

I Millennials sono nati digitali

: tra di loro, infatti, il

94% è utente di internet (la media è del 70,9%), l’87,3%

è iscritto almeno a un social network (60,2% è il dato

medio) l’84,7%utilizza lo smartphone sempre connesso

in rete di contro al 52,8% dato medio. Per questo con

loro l’e-commerce vola alto: il 61,4% (circa 6,8 milioni)

dichiara di avere effettuato acquisti di almeno un pro-

dotto o servizio sul web (tra i Baby Boomers, siamo

invece intorno al 27,9%). E anche sul food i giovani sono

più emancipati: l’acquisto di prodotti alimentari è stato

infatti effettuato da 1,2 milioni di giovani pari al 10,8%,

rispetto a un più risicato 5,4% tra i Baby Boomers.

L’IO, La SOBrIetÀ e La SHarInG eCOnOMY

I Millennials, credono nel proprio Io

. Ma questo

non vuol dire che siano egoisti: diciamo piuttosto che

professano convinti un loro soggettivismo etico. L’io è

considerato la misura di tutte le cose e quindi l’obiettivo

precipuo è soddisfarlo, in linea con una nuova dimen-

sione più sobria e contenuta. Ed è proprio questa nuova

sobrietà che informa sempre più le loro scelte e i loro

atteggiamenti di consumo. Nasce da qui il crescente

successo della sharing economy. Condividere è ormai

diventato normale: dall’auto all’appartamento, dalla

tavola imbandita alla bicicletta (Uber, Airbnb, Gnammo,

iBarter e via dicendo).

CIBO, CULtUra IdentItÀ

Nel sistema valoriale dei Millennials il cibo, e tutto

ciò che vi ruota intorno, hanno assunto un ruolo

di primo piano

, testimoniato dalla fioritura di blog

e piattaforme web dedicate al cibo, dalla miriade di

start up nel settore della ristorazione e - non ultimo-

dal ritorno all’agricoltura. Ma cosa amano i giovani del

cibo? Innanzitutto il legame con il territorio: il 60%

degli under 35 infatti ritiene che l’eccellenza del proprio

territorio si concretizza nei prodotti alimentari locali

a fronte del 47,5% della media nazionale. Mangiare è

un fatto culturale e relazionale, molto più che un atto

puramente funzionale (a dargli questa connotazione

è infatti solo il 9,4%). Dal rapporto con ciò che si met-

te in tavola e proviene dai propri territori i giovani

italiani, invece, traggono una propria coscienza iden-

titaria. Ad ammetterlo è il 26,9% dei Millennials che

si dichiara orgoglioso del proprio modo di mangiare.

Il 23,9% definisce il rapporto con il cibo degli italiani

24

mixer

novembre 2015

Società

pubblico esercizio

8 mln

di giovani under 35 ne sono frequentatori

1,7 mln

sono habituè di questi locali

6,3 mln

sono clienti saltuari

5,2 mln

(pari al 45,9%) gli habituè

10,3 mln

(pari al 91,7%) i giovani street fooder

10 mln

consumano piazza al taglio

6 mln

mangiano patatine e panini

3,9 mln

gradiscono l’Hot Dog

5,4 mln

apprezzano il Kebab

2,2 mln

under 35 mangiano il falafel

2,5 mln

consumano i noodles

FAST FOOD

STREET FOOD

PIZZA, PATATINE E...

KEBAB & CO.