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Mixer

MAGGIO 2016

L’editoriale

di David Migliori

Buona lettura

A

vete davanti un numero sospeso tra

l’oggi e il domani del fuoricasa: prose-

guiamo infatti il nostro viaggio “cele-

brativo” con articoli

legati al nostro 30°

anniversario, ma guardiamo al passato

senza alcuna nostalgia, bensì a caccia delle

tendenze future. Il pezzo che apre il giornale mostra

come sia cambiata l’arte della miscelazione dagli anni

ottanta ad oggi (a pag. 10). E, in questo caso, non è

esagerato parlare di rivoluzione. Il concetto stesso di

mixabilty non esisteva, se non come idea vaga; tanto-

meno erano paragonabili a quelli attuali il ruolo e la

figura dei barman, oggi diventati trendsetter, spesso

veri e propri showmen, con seguaci e follower. E

questo mese sono proprio i bartender a raccontarci

come il rito dell’aperitivo sia diventato prima happy

hour e poi vero e proprio fenomeno sociale di massa.

Il secondo articolo celebrativo si focalizza sulla

ristorazione.

Anche in questo caso, i nuovi format,

i locali in franchising e le catene hanno trasformato

radicalmente un settore che ha saputo andare incontro

allemutate esigenze dei clienti, in termini di servizio, di

orari, di proposte. Colpisce come il ristorante classico

abbia saputo differenziarsi, lasciandosi alle spalle la

triste separazione tra locali di fascia alta, media e bassa,

al punto che oggi si fatica a parlare di ristorazione al

singolare: in realtà esiste una molteplicità di proposte

radicalmente alternative fra loro e ingradodi soddisfare

esigenze diverse inmomenti diversi. Racchiudere sotto

uno stesso cappello l’offerta fast food di McDonald’s e

quella ricercata di un ristorante stellato, o le proposte

di un ristorante a chilometro zero e quelle di uno dei

tanti

all youcaneat

è un’operazione davvero difficile…

A questo proposito presentiamo un articolo esclu-

sivo

che arriva dagli Emirati Arabi Uniti. A Dubai

si è svolto il Global Restaurant Investment Forum,

evento in cui investitori, ristoratori e

Food&Beverage

manager si sono confrontati sui trend internazionali

della ristorazione e Mixer c’era. La ricerca dei clienti di

un’esperienza unica, la semplicità ma fatta con cura, il

take away a tutti i livelli nella top ten delle tendenze

da tenere d’occhio (a pag. 54).

Ricca di stimoli come sempre la parte più tecnica

del giornale.

Di sicuro interesse sia per dilettati sia

per gli esperti la doppia pagina dedicata a quello che

è bene sapere sui Blender e il loro utilizzo (a pag.

58); è ricca di dati e di spunti di riflessione l’analisi

di Fipe-Confcommercio sulle strutture di accoglienza

per i turisti (a pag. 34).

Fa piacere sapere di essere apprezzati per la cortesia;

non stupisce scoprire che tra i nostri punti di forza ci

sia la qualità delle proposte in tavola; deve spingere

a qualche riflessione il fatto che i prezzi non siano

considerati sempre quelli attesi…

Aproposito di aspetti importanti ma troppo spesso

trascurati

parliamo di come usare al meglio il menù,

slegandolo da uno schema rigido, e renderlo un vero

strumento di vendita (a pag. 88); ci concentriamo poi

su una figura a volte ai margini, quella del personale

di sala (a pag. 38): essendo a diretto contatto con la

clientela, ha un impatto fondamentale sui clienti e

sul ricordo del tempo passato nel locale. E quando si

parla di camerieri, il ruolo della formazione diventa

fondamentale…

Spazio infine anche al post Vinitaly.

Per chi non ci

fosse stato, oltre ad una selezione di proposte viste

a Verona, abbiamo approfondito il tema vino&caffè,

binomio inconsueto che può riservare delle sorprese

(pag. 100).

Una rivoluzione

lunga 30 anni

(e ben lungi dall’essere finita)