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Mixer

MAGGIO 2016

I

l mondo del vino ha celebrato i 50 anni del

Vinitaly, con gli apprezzamenti e i complimenti,

anche nostri, dovuti ad una manifestazione che

ha consolidato un movimento importante, per

i numeri che esprime, per l’immagine positiva

che trasferisce sul Paese, per i valori storici, cultu-

rali, turistici, ambientali ed edonistici che sviluppa.

Se pensiamo allo scandalo del Metanolo, che nel

1986 ha rischiato di distruggere il comparto, dob-

biamo riconoscere che tutta la filiera si è impegnata

per riparare i danni e recuperare buona immagi-

ne, investendo ingenti risorse su cantine, vigneti,

tecnologia, competenze, promozione e formazione.

Il consumatore ha fatto la sua parte,

avvicinandosi

al vino con un approccio sempre più informato,

rifiutando prodotti qualitativamente improponibili,

anche per il prezzo, che deve coprire almeno i costi

di contorno (bottiglia, capsula, etichetta ed imballo),

selezionando le occasioni di consumo, privilegiando

qualità rispetto alla quantità, e in generale riservando

curiosità ed attenzione, cercando anche di andare

oltre le recensioni e l’etichetta.

Grande ruolo nella valorizzazione enologica del con-

sumatore l’ha avuta anche la Ristorazione,

che ha

saputo cogliere anche il giusto aspetto di convenienza

economica nel business.

Superata la tradizione del vino sfuso della casa,

dove l’unica distinzione era tra vino bianco e rosso,

la Ristorazione è stata capace di accompagnare un

processo di acculturamento generale sul vino, con

investimenti anche di natura finanziaria, perché gli

immobilizzi di capitale sono spesso rilevanti.

La maggior parte dei Ristoranti oggi ha la sua bella

cantina, con la relativa Carta dei Vini,

spesso pre-

sentata da un Sommelier che ne valorizza le propo-

ste, adattata alla clientela dei locali, che apprezza

e premia lo sforzo di miglioramento, anche nel-

la ricerca di bicchieri e decanter che valorizzano

colore, profumi, gusto e retrogusto dei prodotti.

Si può e si deve fare ancora di più, combattendo

anche la pigrizia,

che appiattisce l’innovazione o la

voglia di cambiamento, ma anche le normali difficoltà

finanziarie collegate al rafforzamento o completa-

mento degli assortimenti.

La gestione della cantina, se ben organizzata e soprat-

tutto se oculata, garantisce rendimenti che sistemano

i conti economici di attività spesso in sofferenza.

Un buon cantiniere e/o sommelier da solo riesce,

in certi locali, a sviluppare corrispettivi spesso pari

o superiori a quelli realizzati da tutto il resto della

brigata, con una marginalità di grande rilievo, anche

con ricarichi giusti.

Oggi ci confrontiamo con un consumatore sempre

esigente,maaltrettantocompetente,

che sa giudicare,

apprezzare e pagare offerte che meritano.

Una buona Carta dei Vini accresce anche l’immagine

degli Esercizi che sanno cogliere le nuove opportu-

nità dell’affascinante mondo del vino.

Importante è non esagerare, nei ricarichi e negli

assortimenti, con l’avvertenza che anche il vino,

come qualsiasi altro prodotto, va venduto e non

tesaurizzato, ricercando, quindi, anche il giusto giro

di magazzino, evitando fondi di cantina che con il

tempo rischiano di diventare buoni solo per le acetaie.

L’enologia italiana è oggi un’eccellenza per il Paese,

fondata su competenze, valori e marchi di assoluto

rilievo, anche internazionale, che ha bisogno ancora

di uno sforzo migliorativo nella Ristorazione, che

non ha ancora compiutamente interpretato e raccolto

le opportunità, le potenzialità e le convenienze che

il vino offre.

Chi l’ha capito, gode di avviamenti che ingrassano

e fortificano imprese con rendite che alimentano

circoli virtuosi di qualità, che devono essere patri-

monio allargato.

Cordialmente o meglio...

In Vino Veritas

Il punto

del presidente FIPE

Lino Enrico Stoppani

in vino veritas!