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Mixer

LUGLIO/AGOSTO 2016

INEI – Istituto Nazionale Espresso Italiano

L’

espresso con maggiore

appeal

in Piemonte è delicato

e di tostatura bassa. Il caffè della tazzina deve avere

una buona acidità e aromi freschi di agrumi, fiori, frut-

ta fresca e tutte le manifestazioni della frutta secca,

specialmente della mandorla. Parola di Fausto Devoto

uno dei titolari della Torrefazione Saturno di Alessandria, che

aggiunge anche che il gusto piemontese in generale predilige i

prodotti in cui si percepiscono bene i caffè centro americani.

Cos’è il caffè per il Piemonte?

L’industria del caffè è fiorente in Piemonte da oltre cento anni.

Gusto e cultura del caffè in questa regione si fondano su feno-

meni storici ed economici. Il porto di Genova ha garantito a

lungo grandi quantità e varietà di verde. Torino è stata capitale

d’Italia, abitata da intellettuali e da militari che hanno animato

i locali della città. Nel dopoguerra poi l’importante sviluppo

industriale ha diffuso il benessere, portando anche le classi

medie a sorseggiare l’espresso al bar. Il Piemonte è anche un

campo di innovazione. Le torrefazioni cercano sempre nuove

vie e sperimentano miscele ancora più delicate e aromatiche.

Quali sono le nuove tendenze dei consumi della regione?

Da almeno quindici anni il consumatore si è avvicinato alla

colazione in pasticceria e più recentemente una nuova for-

mula sta raccogliendo grandi successi nelle città: la forneria-

caffetteria, che affianca al servizio di prodotti da forno quello

del caffè, dotandosi di postazione barista e di servizio al ta-

volo. Anche i prodotti vanno diversificandosi. Torna in voga

la rivisitazione del tradizionalissimo marocchino nelle sue

varianti alla nocciola, alla mandorla e con

topping

. Fioriscono

alcuni locali a matrice biologica e nascono bar-caffetterie che

presentano diverse tipologie di caffè accanto alla miscela di

punta. I locali si diversificano così dotandosi di un’identità

nuova e ricercando i consumatori più attenti e curiosi. Se la

crisi e l’avvento del porzionato hanno disaffezionato il cliente

al bar, sta ai professionisti dover dimostrare con i fatti che

l’espresso è un piacere da donarsi.

Quale valore dà l’IstitutoNazionale Espresso Italiano (Inei)

alla vostra attività?

L’Inei ha dato un grandissimo valore alla nostra attività. Cer-

tificare il prodotto è un modo per inserire un’azienda anche

di piccole o medie dimensioni in un grande sistema di qualità

che non sia solo sedicente tale, ma effettivo: tutti dicono di

lavorare in qualità, ma non tutti lo possono provare. Inei ha

aiuta a ricercare la qualità e a mantenerla. Il personale stesso

dell’azienda è maggiormente consapevole di cosa significhi

assaggiare il caffè in modo scientifico e codificato. Il panel

aziendale è ora più importante che mai e il continuo controllo

sensoriale svolto sul prodotto nelle diverse fasi di produzione

dà unamaggiore tranquillità non solo ai nostri clienti, ma anche

a noi stessi e ai nostri venditori, certi della nostra qualità.

M

L’espresso

in Piemonte,

tra storia

e ricerca

FAUSTO DEVOTO, DELLA TORREFAZIONE SATURNO DI ALESSANDRIA, RACCONTA L’ESPRESSO IN PIEMONTE, LABORATORIO

INSTANCABILE DOVE LA RICERCA NON SI FERMA MAI

L’Istituto Nazionale

Espresso Italiano

L’Istituto Nazionale

Espresso Italiano (www.

espressoitaliano.org

), di

cui fanno parte torrefattori,

costruttori di macchine

e macinadosatori e altri

sodalizi che volgono la

loro attenzione all’espresso

di qualità, oggi conta 42

associati con un fatturato

aggregato di circa 700

milioni di euro.

FAUSTO DEVOTO

DI CLAUDIA FERRETTI