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Mixer

/ OTTOBRE 2016

DOSSIER

magine dei propri esercizi sia in relazione all’offerta.

“Nel vissuto degli intervistati – rileva Ottimo –, la

maggiore connotazione artigianale è associata ad

agriturismi e B&B, seguiti da trattorie e gelaterie.

Fare quindi rientrare un locale all’interno di queste

categorie induce già di per sé una particolare per-

cezione presso i clienti”. In altre parole, determina

il posizionamento dei singoli esercizi. “Spostando

poi il focus sui prodotti che più veicolano l’idea di

artigianalità – continua Ottimo –, a spiccare sono

le indicazioni raccolte da gelato e birra, seguite da

quelle relative a salumi/formaggi o pizza o pasta.

E su queste categorie molto, in realtà, è già stato

fatto: si pensi solo al boom delle birre e delle catene

di gelaterie artigianali. I dati tuttavia ci dicono che il

consumatore è ben predisposto ad accettare anche

ulteriori cambiamenti”.

BENESSERE E SOSTENIBILITÀ

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Il secondo aspetto rimanda al tema del benes-

sere

. L’attenzioneversoun’alimentazionesanaed

equilibrata è sempre più diffusa e si riflette in primo

luogo sulla preferenza accordata a prodotti a basso

contenuto calorico. Basti pensare che circa il 75%dei

consumatori fuori casadichiaradi prestareattenzione

all’argomento. Inferiore ma comunque significativa

è anche la percentuale di chi reputa importante che

nei menù siano presenti piatti vegetariani, vegani,

senza glutine e senza lattosio. “In questa prospettiva

– osserva Ottimo –, i ristoranti potrebbero inserire

proposte ad hoc, andando così incontro soprattutto

alle richieste della generazionemeno giovane, per la

qualemangiare sano rappresenta un’esigenza senti-

ta, ma non di frequente soddisfatta”. Va però detto

che a tanta sensibilità non corrisponde sempre la

“Gli italiani consumano sempre più fuori casa. Certo, hanno

modificato le proprie abitudini di frequentazione dei locali,

magari riducendo il numero dei piatti ordinati, ma non hanno

saputo rinunciare a bere e mangiare fuori casa.

A continuare a spingerli verso questa abitudine non è solo

la volontà di ricercare un’alternativa al mangiare domestico,

quanto piuttosto la necessità di soddisfare bisogni più articolati,

complessi. E proprio da questa considerazione – afferma

Egidio Ottimo, partner di TradeLab – ha preso le mosse l’analisi

condotta per Mixer che ha inteso indagare aspettative, bisogni

ed esigenze dei clienti di bar e ristoranti”.

L’analisi è stata condotta su un campione rappresentativo della

popolazione italiana composto da circa 2.000 consumatori

di età compresa tra i 15 e i 65 anni, intervistati attraverso un

questionario inviato via web.

L’ANALISI:

IL QUADRO DI RIFERIMENTO

E LA METODOLOGIA

Foto Giulia Pillonca