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Mixer

/ MAGGIO 2017

LA PROFESSIONE

Marketing & Management

C

hi è un leader e che cos’è la leadership? Il termine

“leader”, sinonimo del latino “dux”, deriva dal ver-

bo inglese to lead, che significa guidare, condurre,

dirigere un gruppo di persone che vengono definiti

follower. Un’importante ricerca di Top Employers Institute,

realizzata nel 2015 su un campione di 600 aziende di tutto il

mondo, ha analizzato in dettaglio l’evoluzione del modello di

leadership, riuscendo a identificare i nuovi trend e arrivando

adefinire l’

identikitdellanuova leadership

, chesarà sempre

più collaborativa, empatica e tecnologica.

Tramontata la figura del leader come singolo personaggio

di vertice, si darà sempre più spazio a una

leadership dif-

fusa

, dove il leader condivide con i colleghi responsabilità

ed esperienze e dove il ruolo dell’innovazione tecnologica

assumerà una valenza di primo piano.

Come sostiene Luisa Pogliana, International Research Con-

sultant,

il massimo obiettivo del management è distribuire

potere agli altri per avere più tempo da dedicare alle strate-

gie aziendali, e ciò può ottenersi solo attraverso uno stile di

leadership diffuso. Il ruolo di manager consiste nel fare “un’e-

qua mediazione” tra tutto lo staff, così da creare valore per

l’azienda stessa. Una leadership del genere trova la sua forza

nella gestione delle relazioni e in un approccio collaborativo,

invece che competitivo, semplicemente perché conviene più

del conflitto. Non è una visione romantica, dunque, piuttosto

una visione realistica, ma per questo non meno ambiziosa.

Il futuro è di chi saprà adottare uno

stile di leadership par-

tecipativo

, dove il singolo capo fa tesoro delle esperienze

altrui e condivide con i colleghi responsabilità ed esperienze.

Empatia, consapevolezza dell’organizzazione, una visione

creativa, uno sviluppo delle potenzialità altrui, la diffusione

dellaconoscenzae l’utilizzodi social networksonosoloalcune

delle qualità che un leader collaborativo deve possedere.

L’holacracy, pertanto, è la “soluzione” per il capo moder-

no, ossia un sistema in cui “non ci sono capi” ma ognuno è

leader di se stesso.

Ma come funziona la holacracy?

Sonoquattroiprincipisucuisibasal’organizzazioneolocratica:

I ruoli.

Ogni persona può ricoprire una serie di ruoli all’in-

terno di diversi team;

L’autorità distribuita.

I ruoli sono organizzati in gruppi di

lavoro autonomi (cerchie);

Le iterazioni rapide.

Ogni mese si procede con un (ri)esa-

me di tutto il team, al fine di comprendere se i ruoli hanno

operatocoerentemente congli obiettivi o se sononecessari

correttivi;

La trasparenza delle regole.

TRAMONTA LA FIGURA DEL SINGOLO PERSONAGGIO AL VERTICE. SEMPRE PIÙ SPAZIO

AVRÀ LA CONDIVIDISIONE DELLE RESPONSABILITÀ E DELLE ESPERIENZE.

IL RUOLO DELL’INNOVAZIONE TECNOLOGICA ASSUMERÀ UNA VALENZA DI PRIMO PIANO

Paola Imparato

è un

Hospitality

Business Developer

e il

core

della sua

attività è la formazione manageriale

per le aziende del mondo

Ho.Re.Ca.

Vive e lavora fra Napoli e Bologna

e vanta un’ampia esperienza come

organizzatrice e docente di corsi di

Food and Beverage Management, di

Restaurant Marketing, di Motivazione

del Personale Stagionale e di

Conduzione Profittevole di una StartUp.

M

Chifosseinteressatoacontattarel’autorepuòfarloscrivendoa:

www.ppuntoimparato.it

www.thefoodandbeverage.it www.aprire-un-ristorante.it

La leadership

del terzo

millennio

di Paola Imparato