bevande
28 Agosto 2016Bilancio positivo per l’ultima edizione del Vinitaly: 130mila operatori da 140 nazioni e superato lo storico record di 100mila metri quadrati netti espositivi, prima rassegna al mondo per superficie con più di 4.100 espositori da più di 30 Paesi. Quasi 50mila le presenze straniere, con 28 mila buyer accreditati dai mercati internazionali in aumento del 23% rispetto al 2015, grazie al potenziamento delle attività di incoming di Vinitaly e del Piano di promozione straordinaria del Made in Italy. Il fuori salone Vinitaly and the City ha registrato 29mila presenze, interpretando la strategia di diversificazione dell’offerta per gli operatori professionali a Vinitaly, da quella rivolta ai wine lover, appassionati e giovani con degustazioni, spettacoli ed eventi culturali nelle piazze del centro storico di Verona.
Un settore quello del vino in salute, come confermano i dati del Centro Studi Mediobanca pubblicati in vista del Vinitaly, che sostengono una performance del settore nettamente meglio dell’economia nazionale nel suo complesso. Preso il 2010 come riferimento, infatti, con un fatturato pari a 100, quello del vino è arrivato nel 2014 a quota 131,6 punti, mentre quello dell’industria manifatturiera si è attestato a 102,6. Stessa dinamica per le esportazioni: quelle vitivinicole sono a quota 146,6 punti, quelle del manifatturiero a 118,7. Nel 2015, il fatturato è cresciuto del 4,8% sul 2014, grazie alla crescita delle esportazioni (+6,5%), ma anche delle vendite del mercato domestico (+3,1%), in netta controtendenza rispetto all’intera manifattura del Belpaese, (-2,6%) e dell’industria alimentare (-0,8%).
V come Vegan e come Vinitaly
La polemica che attornia i vegani, oggetto quotidiano di discussione sui media nazionali, non ha riguardato certo il Vinitaly, dove i vini vegani confermano la loro importanza, segnale che il mercato li desidera. Hanno esordito nella scorsa edizione (2015), prendendo piede quest’anno come veri e propri protagonisti. I più interessanti degustati sono stati il Vegamaro, primo Negroamaro in purezza, di Feudi di Guagnano; TerraQuilia dei dintorni di Modena, ha presentato il primo Lambrusco e il primo Pignoletto Bio Vegan; Ciù Ciù azienda di Offida amplia la gamma dei vini bio-vegan tra cui i bianchi Merlettaie Offida DOCG Pecorino, Evoè Marche IGP Passerina, Oris FalerioDOP. Casal Thaulero presenta la nuova linea di vini BioVegan “Scarpetta Di Venere”. Infine Perlage da anni impegnata nel bio, affianca la nuova certificazione Vegan, che nel 2016 è stata estesa all’intera cantina e alla totalità dei vini.
(Guido Montaldo)
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A cura di Matteo Cioffi
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