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20 Ottobre 2017Dopo 10 anni di competizioni internazionali che hanno coinvolto bartender di ogni paese sfidandoli a lavorare sulla mixability di Disaronno, The Mixing Star cambia velocità.
Disaronno abbandona la strada del concorso alla ricerca dei talenti, convinta del fatto che oggi i trend viaggiano per canali diversi dalla performance su un palco di fronte a una giuria. E trasforma The Mixing Star in Innovation Hunter, “esploratore” social con telecamera incorporata e una missione precisa: individuare le tendenze più innovative nel campo della mixologia, in Italia e nel mondo, filmarle e condividerle con le community appassionate di bartending.
In questa nuova veste The Mixing Star Disaronno ha scelto tre tappe chiave: Milano, Amsterdam, Londra. Sostenuto e accompagnato dall’esperienza di alcuni super esperti in tema di mixologia, il marchio che rappresenta in tutto il mondo un simbolo del Made in Italy più cool, ha accuratamente selezionato, intervistato e ripreso una serie di bartender che, grazie a un talento infinito e idee totalmente nuove, stanno rivoluzionando la industry.
Concetti, approcci, stili: i modi in cui l’innovazione si esprime sono raccolti in una serie di film realizzati da Disaronno, disponibili da ottobre sulla pagina Facebook e sul canale YouTube di The Mixing Star.
[caption id="attachment_133349" align="alignright" width="300"] Filippo Sisti[/caption]
MILANO - La capacità di visione, la spinta verso l’innovazione, la vitalità unita a intuito e intelligenza, e sommata a tempo ed energie da dedicare allo sviluppo di un’idea: queste caratteristiche che fanno di Milano una metropoli internazionale sono le stesse che posizionano oggi la città come piazza leader a livello europeo nel campo della mixologia. Portabandiera di questo spirito innovatore in città e protagonisti eccellenti per The Mixing Star sono due giovani uomini di grande personalità e genialità: Flavio Angiolillo e Filippo Sisti.
Flavio Angiolillo, con il Backdoor43, è innovatore assoluto grazie alla potenza di un’idea progettuale ardita. Il suo infatti è un locale di soli 4 metri quadrati, che può contenere due clienti e un bartender, dando così concretezza reale al concetto di servizio su misura delle esigenze del singolo. L’imprenditore Angiolillo stupisce ulteriormente con il racconto a The Mixing Star di come il sogno del tailor made, posizionamento prestigioso ma sfidante, possa essere sostenuto economicamente attraverso il contributo di altre due idee innovative: il servizio del drink da asporto e la consegna di cocktail a domicilio.
Il talentuoso Filippo Sisti, bar manager di Carlo e Camilla in Segheria, rappresenta viceversa l’innovazione che si esprime attraverso la genialità applicata al bere miscelato. Con la sua “cucina liquida”, l’approccio alla miscelazione che combina tecniche di cucina alla competenza mixologica, e una verve creativa rara Sisti mostra a The Mixing Star come l’esperienza unica di un suo cocktail venga costruita prima di tutto con un enorme rispetto del prodotto. Il suo modo visionario di concepire la mixologia non può prescindere da una forte componente creativa che viene sempre sostenuta da un solido approccio scientifico, dalla conoscenza profonda delle caratteristiche degli ingredienti, e da una selezione maniacale delle materie prime.
La tappa successiva toccherà Amsterdam, dove una “vecchia” conoscenza di Disaronno, Tess Posthumus, giovane e frizzante barlady che è stata eletta Mixing Star nel 2013, ha scovato due bartender molto socially responsible, attenti alle risorse del pianeta e al km 0 (Wouter Bosch@Rosalia’s Menagerie), e ai cocktail a basso tenore alcolico (Kevin Kroon@Door 74).
A seguire Londra, dove The Mixing Star ha individuato uno spazio mai visto prima, Crucible, un coworking del bartending dove i professionisti che vogliono esplorare mettendo alla prova la creatività, trovano tutto, ma proprio tutto quello che serve per sperimentare.
“E’ un’esperienza unica quella che stiamo facendo grazie a questo viaggio nell’innovazione – commenta Simona Bianco, Global Innovation Marketing Manager. – Il confronto con le tendenze internazionali e il dialogo con i bartender dei diversi paesi ci dicono che Disaronno ha scelto una strada veramente diversa e ricca di stimoli. Con questo progetto possiamo creare conoscenza, fare cultura, generare coinvolgimento cross border e dare un contributo reale alla crescita dei nostri clienti più importanti, quelli che ogni giorno decidono di usarci: i bartender”.
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A cura di Matteo Cioffi
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