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03 Marzo 2019Un distillato totalmente made in Tuscany si fa ambasciatore della Tuscan Way of Life, con le prime esperienze full immersion dedicate al ginPeter in Florence, nell’Eco Resort Podere Castellare, casolare originario del XIII secolo completamente ristrutturato, sede dell’unica distilleria in Italia esclusivamente dedicata al gin. I percorsi saranno sperimentabili in preview alla Stazione Leopolda, in occasione della prossima edizione di Taste (9-11 marzo 2019).
Peter in Florence sarà inoltre protagonista del calendario Fuori di Taste, sabato 9 marzo in chiave streetfood, con l’aperitivo“Gin & Porchetta, Coppia Perfetta”, dalle ore 19 in accoppiata con i salumi Mannori (S.Forno, via S. Monaca 3r), e in versione deluxe domenica 10 marzo, in accompagnamento alle ricette elaborate da Edoardo Tilli, chef del Podere Belvedere (Plaza Hotel Lucchesi, lungarno della Zecca Vecchia, 38).
Tra le “experience” presentate in anteprima a Taste: visite guidate alla distilleria, con nozioni sul metodo per produrre il gin e fine tasting (livello basic e versione “master”), botanical tour “sul campo” nel senso letterale del termine, per riconoscere le erbe aromatiche che crescono attorno a Podere Castellare e vengono usate nel processo di distillazione, full immersion di una giornata con pranzo o cena di degustazione in abbinamento a cocktail a base di Peter in Florence, fino alla formula “Weekend Tonic”, con aperitivo con vista sulla vallata, pernottamento, late check out e massaggio rigenerante agli oli essenziali delle erbe aromatiche.
Alla Stazione Leopolda sarà possibile fare un tour virtuale della distilleria, grazie al visore 3D appositamente sviluppato, oltre a partecipare a degustazioni bendate guidate direttamente dal master distiller Stefano Cicalese, per imparare a distinguere le 14 botaniche che conferiscono al Gin Peter in Florence il caratteristico aroma e la finezza che lo contraddistingue.
La zona dove Peter in Florence viene prodotto vanta una lunga tradizione nella coltivazione delle botaniche e della produzione del gin: primi tra tutti a cimentarsi in questa specialità furono i monaci della vicina Abbazia di Vallombrosa (sorta nel 1036). Dal 1400 fino alla soppressione napoleonica i monaci coltivarono erbe mediche e botaniche; a Vallombrosa ancora oggi utilizzano le stesse ricette del 1400 e il processo di macerazione con le bacche di ginepro in infusione.
Nel corso del tempo anche Podere Castellare si è trasformato, diventando prima un’azienda agricola da 35 ettari e un eco resort poi, attorno al quale si coltivano ancora oggi iris e ginepro. Nella vecchia cantina dove si produceva il vino, adesso si trova il laboratorio di produzione del gin.
Peter in Florence mette al centro l’iris, icona della città, di cui vengono usati non solo la radice, come da tradizione, ma anche i petali. E’ un gin classico, in osservanza alle regole del London Dry Gin, ma innovativo, anche per l’uso delle varie botaniche. Quattordici in tutto quelle che lo compongono, quasi tutte locali: oltre al ginepro e all’iris, la scorza di bergamotto fresca, quella di limone essiccata, il coriandolo, le bacche di rosa, i fiori di lavanda e di rosmarino freschi. Tutti provenienti da micro-produttori locali specializzati e bio. A cui si aggiungono: la radice di angelica dalla Francia, la corteccia di cassia dalla Cina, il cardamomo dal Marocco, le mandorle amare dalla Spagna e i grani del Paradiso dall’Africa Occidentale.
Fondamentale l’acqua, che viene raccolta dal pozzo di Podere Castellare, analizzata in laboratorio e trattata con l’osmosi inversa, raggiungendo i più elevati standard qualitativi internazionali previsti dall’industria beverage.
La ricetta prevede la combinazione di infusione liquida e infusione a vapore. La “vapourinfusion” fu introdotta da Thomas Dakin utilizzando un alambicco Carterhead, il cui progetto è stato reinterpretato per Peter in Florence utilizzando le migliori tecnologie disponibili, come la fluidodinamica numerica, ma mantenendone il design che lo contraddistingue da quasi 200 anni.
Lo speciale alambicco, realizzato in esclusiva da Green Engineering, è una versione ridotta dello storico Carterhead utilizzato per la produzione di alcuni tra i migliori gin al mondo. Il design mantiene quello originale del 1831, ma le caratteristiche tecnologiche lo rendono all’avanguardia, unico in Italia, permettendo di controllare con un altissimo grado di precisione tutti i parametri fondamentali della distillazione, quali grado alcolico, densità e temperatura, garantendo una elevata qualità. Si tratta anche del primo alambicco in Italia che utilizza l’infusione a vapore, permettendo una estrazione più delicata e naturale di oli essenziali e aromi.
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