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15 Ottobre 2020“Le nostre azioni sono il nostro futuro.” Sono queste le parole dello slogan che accompagna la Giornata mondiale dedicata all’alimentazione, che celebrerà nella stessa data anche il 75° anniversario della FAO, in programma domani, venerdì 16 ottobre. Secondo i dati registrati dalle ultime ricerche in materia di consumi alimentari, è evidente come la pandemia abbia contribuito a generare un repentino cambiamento in termini di abitudini di acquisto a livello mondiale. Cambiano le condizioni di vita e di conseguenza cambia il carrello della spesa: la paura di un numero crescente di zoonosi come il COVID-19 e la consapevolezza relativa ai benefici nutrizionali offerti dagli analoghi vegetali sono i fattori che stanno guidando la crescita del mercato plant-based a scapito della carne.
“Sempre più consumatori si stanno orientando verso alimenti a base di proteine di origine vegetale e stili di vita più sani – spiega Paola Di Giambattista, HealthyFood Specialist e Free From Chef, che smentisce anche un luogo ancora largamente diffuso – È vero che a causa di una vita sempre più frenetica abbiamo pochissimo tempo da dedicare ai fornelli, ma è altrettanto vero che con il nuovo trend dei meal prep, ovvero le preparazioni dei pasti della settimana già divisi per porzione, tutto diventa più semplice, pratico e veloce”.
Secondo l’ultima indagine condotta da Eurispes, i vegetariani e i vegani rappresentano complessivamente l’8,9% della popolazione: un record mai raggiunto prima. Anche la popolazione vegana è in aumento: rispetto al 2018 si è passati dall’1,9% al 2,2%. Alla base della scelta di privilegiare un’alimentazione plant-based al posto di una a base di carne ci sono soprattutto la salute e il benessere (23,2%), seguiti da una incrementata consapevolezza e da un crescente rispetto verso il benessere del mondo animale (22,2%). Per il 17,2% dei vegetariani/vegani questo stile alimentare è inoltre parte integrante di una più ampia filosofia di vita.
In occasione della Giornata mondiale dedicata all’alimentazione sono tantissimi i professionisti che hanno deciso di offrire il loro contributo con ricette e proposte di ogni tipo. Secondo Di Giambattista, che basa la sua filosofia culinaria su un’alimentazione di tipo vegetale, sostenibile e consapevole, “Apportando delle piccole modifiche alla propria dieta, è possibile guadagnare in salute preservando l’ambiente. Se dovessi proporre il menù di una ‘giornata sostenibile’ suggerirei delle gustose ricette a base vegetale dove gli ingredienti siano prodotti del territorio, in cui la materia prima abbia viaggiato poco per raggiungere la tavola e sia stata trasformata e manipolata il meno possibile”, prosegue la chef.
Questa la proposta di menù per un perfetto meal prep, da gustare durante tutta la giornata.
Colazione:
Omelette di sole chiare d’uovo con cannella, sciroppo d'acero e nocciole (ricetta vegetariana);
Frittata di lenticchie rosse e farro con cannella, sciroppo d'acero e noci(alternativa vegan);
+ latte di mandorla al cacao amaro
+ caffe'
Spuntino:
1 frutto di stagione
Pranzo:
Riso integrale con pesto di rosole (erbe del papavero) o spinaci e mandorle(ricetta vegan);
Bowl di zucca, funghi, porro e nocciole, condita con olio di zucca e semi di sesamo (ricetta vegan);
Cena:
Trancio di salmone selvaggio al cartoccio con erbe saltate;
Tofu marinato alla griglia con erbe saltate(alternativa vegan);
Vellutata di cavolfiore con crostini di segale;
“La mia filosofia di cucina inclusiva base le sue fondamenta proprio su questi 3 semplici ma potenti concetti utilizzati appunto come slogan della giornata:coltivare, nutrire, preservare. Insieme”, specifica Di Giambattista. Coltivare, privilegiando i prodotti dell’orto o i mercati sostenibili di produttori locali, la stagionalità e il territorio e acquistando possibilmente prodotti biolocal. Nutrire, scegliendo consapevolmente gli ingredienti grazie al loro potere nutrizionale e terapeutico, privilegiando ingredienti naturalmente di origine vegetale. Preservare e non sprecare, imparando a fare una spesa oculata e consapevole, trattando la materia prima con responsabilità e utilizzando anche le parti che vengono considerate “meno nobili”, recuperando le ricette della cucina popolare e della tradizione. Insieme: tutto diventa più facile, anche cambiare il proprio stile di vita e la propria alimentazione, sostenendosi per non ricadere nelle vecchie abitudini. “Esistono tantissime community che raggruppano persone mosse dalle stesse passioni, dagli stessi valori e dagli stessi interessi,che promuovono proprio questo tipo di cambiamento”, conclude la chef.
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