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08 Gennaio 2015Per Unionbirrai, l’anno che si è appena chiuso segna decisamente un crescendo nella parabola della soddisfazione. Una parabola nata a febbraio, quando durante il REX, la fiera dedicata alla ristorazione (Horeca) e al settore alberghiero che si tiene a Rimini, l’associazione è stata promotrice di un’importante conferenza sul tema accise. Il lungo confronto tra Unionbirrai e Agenzia delle Dogane, durato ben cinque anni, ha portato all’ormai nota Determinazione Territoriale n. 140839 del 2013 con cui si stabilisce lo status giuridico dei microbirrifici ai fini degli “assetti del deposito fiscale e del deposito birra ad imposta assolta” (art.2), in una parola della contabilizzazione dell’accisa. Una vittoria per Unionbirrai, risultata determinante nella formulazione del documento che va sostanzialmente a tutelare quelle realtà birrarie troppo piccole per poter sopportare la pressione stabilita per legge in capo ai produttori (Testo Unico sulle Accise, D.L n. 504 del 26/10/95).
Nemmeno un mese dopo l’Associazione si è fatta paladina di un’iniziativa a favore degli agricoltori alluvionati della provincia di Modena. Il 3 marzo nasce Arka, la birra solidale lavorata a più braccia presso il birrificio Sant'Andrea di Vercelli e poi venduta, a scopo benefico, durante Birra Expo a Piacenza nel mese di maggio.
A pochi giorni di distanza dalla famosa “doppia cotta” piemontese, Unionbirrai torna a Rimini per la IX edizione di Birra dell’Anno, ed è un record: 621 birre, 123 birrifici oltre la presenza di 40 giudici provenienti da ogni parte del globo. Il successo di numeri e mediatico arriva anche grazie alla partecipazione di Tinto di Decanter (Rai Radio 2) e alla scelta di organizzare l’evento fuori dall’ambito Rhex nel quale si è sempre svolto.
Ma Unionbirrai è anche formazione, aggiornamento professionale: nel 201 è infati proseguito con numerosi corsi sparsi su tutto il territorio nazionale dedicati sia agli addetti al settore sia ai semplici appassionati. L’alto livello di partecipazione non solo premia la politica dell’associazione, ma è il termometro con cui misurare l’attenzione verso la questione della birra artigianale in Italia. In particolare l’associazione si è fatta promotrice di diversi incontri sul discusso Regolamento Comunitario 1169/2011 in materia di etichettatura degli alimenti. Una delle realtà maggiormente interessate dall’applicazione della normativa è il beerfirm, fenomeno in rapida espansione che in poco più di un anno ha triplicato le sue presenze sul territorio nazionale (circa 160). Si tratta di birrai senza impianto, che si appoggiano ad altre aziende per produrre birra con proprio marchio e ricetta, e sono destinati a crescere esponenzialmente portandosi in alcuni casi al di sopra dei 100 mila euro annui di fatturato (Rapporto ALTIS 2014).
Ma l’attività di Unionbirrai è naturalmente destinata a proseguire anche nel 2015: tra gennaio e febbraio sarà organizzata una due giorni di dibattiti e workshop sulla birra artigianale con focus sul mercato del food and beverage, formazione, start up, risvolti economici e sociali del trend. Quindi, sarà la volta di Birra dell’Anno, una X edizione che promette grandi ritorni di pubblico e naturalmente di partecipanti. Il contest sarà inserito in una nuova e importante vetrina, Beer Attraction-International Craft Breweries Show, tutta dedicata ai birrifici indipendenti senza dimenticare gli appassionati e chi al mondo della birra si sta avvicinando per la prima volta. L’evento coinvolgerà diversi Paesi nel mondo e si snoderà anche per le vie della città di Rimini con un intenso programma di appuntamenti fuori salone.
Unionbirrai, come ha più volte sottolineato dal direttore operativo Simone Monetti, sarà sempre in prima linea non solo per promuovere la cultura della birra artigianale ma anche per sensibilizzare sulle difficoltà dei microbirrifici italiani e arrivare quanto prima ad una semplificazione della burocrazia e all’armonizzazione dei diktat legislativi a livello europeo. «Grazie al nostro impegno già molto è stato fatto - dice Monetti -, ma è importante continuare a lavorare per nuovi incentivi e una riduzione delle imposte; solo così si può far ripartire il mercato».
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A cura di Matteo Cioffi
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