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19 Maggio 2016Negli anni Sessanta era il succo di frutta per antonomasia, oggi Yoga compie 70 anni confermandosi come uno dei marchi più longevi e riconosciuti dell’agroalimentare italiano. Registrato ufficialmente a Roma nel 1946, il marchio Yoga ha una storia ancora più antica che risale addirittura alla fine degli anni venti a Massa Lombarda, nel ravennate: qui la coltivazione in maniera sistematica di alberi da frutta, in prevalenza pesca e pera, risultava già avviata a partire dalla fine dell’Ottocento. Il succo di frutta Yoga conobbe subito una larghissima diffusione su larga scala, a tal punto che divenne quasi una parola di uso comune per indicare i succhi di frutta. Una notorietà conquistata anche grazie ad una comunicazione pubblicitaria, che faceva leva sulla scelta consapevole e gioiosa e sulla naturalità benefica della frutta. Conserve Italia, che rilevò il marchio nel 1994, ha continuato a puntare sul valore dell’italianità del succo, preservando la “fedeltà alla frutta” quale garanzia di bontà e genuinità.
«Quella di Yoga è una storia che non invecchia – spiega Maurizio Gardini, Presidente di Conserve Italia – ed è per questo che abbiamo scelto di festeggiare l’importante traguardo dei primi 70 anni con un ritorno al passato, producendo in edizione limitata succhi Yoga in bottiglie di vetro utilizzando la stessa ricetta degli anni ‘60, che prevede solo frutta, acqua e zucchero».
La nuova limited edition Yoga da 200 ml sarà distribuita a partire dalle prossime settimane in tutti i bar italiani, disponibile in due nuove referenze: la pesca nettarina (con il 70% di frutta) e la pera Williams (60% di frutta). Entrambe le varietà di frutta provengono esclusivamente dal territorio dell’Emilia-Romagna e hanno la peculiarità di contenere semplice zucchero al posto dello sciroppo di glucosio. «Se la limited edition riscuoterà il successo che speriamo – annuncia Gardini – siamo pronti a valutare di sostituire le classiche ricette attuali».
1898
È la fine del 1800 quando i contadini di Massa Lombarda (RA) iniziano a lavorare, in modo sistematico alcuni tipi di pesca, tra cui la Tardiva di Massa Lombarda ed il Buco Incavato. È dal 1898 che si può parlare di frutticoltura.
1911
Nel 1911 Adolfo Bonvicini, un lungimirante imprenditore locale, comprò un terreno vicino alla stazione ferroviaria di Massa Lombarda e vi costruì un magazzino per la lavorazione della frutta. Da Massa Lombarda, tramite la ferrovia, la frutta raggiungeva direttamente l’Austria e la Germania. La sua ditta fu la prima del suo settore in Italia ad avere uno stabilimento di 1.000 m2, lanciando un modello d’imprenditoria capace di coniugare agricoltura, commercio e industria.
1926
Grazie alla diffusione dei frutteti, dagli inizi del ’900 fioriscono nuove e numerose attività tra cui le aziende conserviere. L’11 luglio 1926 nasce la Massalombarda S.A. con oggetto sociale l’“attività di industria e commercio di prodotti alimentari”. È la prima società in Italia che si dedica alla produzione di succhi di frutta.
1946
Massalombarda lancia il famoso marchio “Yoga”, che rimarrà a lungo il marchio più riconosciuto tra i succhi di frutta italiani.
Anni Sessanta
Yoga vive un momento di importante sviluppo: dalla definizione grafica del marchio, ai primi sistemi di distribuzione su tutto il territorio italiano, fino al debutto sul grande schermo. Il canale televisivo diventa infatti uno dei mezzi più efficaci per riprendere proprio quell’idea di unicità, trasparenza e varietà da sempre associata al brand. È grazie ai Caroselli della metà degli anni ’60 con le avventure di Orsaghiotto e PotPot che Yoga comincia a parlare direttamente ai bambini. Mentre è con Walter Chiari che continuerà a parlare anche agli adulti. La serietà e la credibilità di un personaggio così amato dal pubblico italiano ne fanno il portavoce perfetto di quell’essere unico e inconfondibile proprio di Yoga “Solo io mi chiamo Walter Chiari e solo io mi chiamo Yoga”.
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A cura di Matteo Cioffi
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