10 Agosto 2016
Si chiama TooGoodToGo (TGTG) ed è un’app per dispositivi mobili pensata per evitare gli sprechi alimentari. Attiva attualmente a Brighton e Leeds, in Inghilterra, ma pronta a espandersi a breve in altre zone del Paese e d’Europa, è stata realizzata da un gruppo di sviluppatori britannici: disponibile per Android e iOS, l’app intende mettere in contatto ristoranti, bar e take away, che si ritrovano eccessi di cibo a fine servizio, con potenziali clienti alla ricerca di qualcosa da mangiare a poco prezzo.
Lanciato all’inizio di giugno, il servizio, secondo i suoi promotori, ha già consentito di evitare di buttare nella spazzatura oltre 600 pasti. Come funziona? I ristoranti aderenti pubblicano attraverso l’app le porzioni di cibo disponibili e i relativi prezzi (con forti sconti rispetto al normale listino), dopodiché il cliente può ordinare e quindi presentarsi all’ora stabilita al ristorante, mostrare la ricevuta elettronica dell’ordine e ritirare il cibo in un box da asporto realizzato in materiale biodegradabile “eco-friendly”.
“Siamo dei mediatori, offriamo ai ristoranti una piattaforma”, spiegano Chris Wilson e Jamie Crummie, i giovani cofondatori di ToGoodToGo: “Il nostro servizio, anziché affidare le consegne a un corriere, incoraggia le persone a uscire per andare a ritirare i pasti, contribuendo alla creazione di una sorta di community. Inoltre questo consente ai clienti di visitare ristoranti che magari non conoscevano”.
Quello che viene acquistato attraverso l’app non è cibo avanzato nel piatto di qualcuno: si tratta invece di pietanze invendute, che vengono offerte a prezzo scontato dal ristoratore dopo una certa ora. L’app integra inoltre la funzionalità benefica “Pay-It-Forward”, grazie alla quale gli utenti possono donare pasti ai bisognosi attraverso versamenti di almeno una sterlina.
I promotori di TGTG sono già al lavoro per estendere il servizio ad altre zone del Regno Unito, a partire da Londra - dove il problema degli sprechi alimentari è particolarmente sentito dato il grande numero di ristoranti esistenti – e d’Europa: presto la piattaforma opererà anche in Germania, Francia, Svizzera, Danimarca e Finlandia.
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A cura di Matteo Cioffi
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