02 Ottobre 2013
Estate 2013? Le roccheforti hanno resistito a fatica, ma il Salento è esploso.
È giunto il momento di fare un bilancio e conoscere quali luoghi gli italiani hanno scelto per trascorrere le loro vacanze.
Rimini, come sempre si conferma il luogo indiscusso delle vacanze al mare, rimane stabile rispetto allo scorso anno, seguita da Riccione, più cara della prima del 33%.
E sempre sul podio, al terzo posto, si piazza il Lido di Jesolo. Sì, la riviera romagnola è ancora il polo dell’attrazione e del divertimento, con le sue mega strutture capaci di ospitare i fiumi di gente proveniente da tutte le parti della Penisola e d’Europa.
In riviera però, da qualche anno le cose stanno cambiando.
Molte discoteche famose, conosciute in tutto il mondo, hanno già chiuso i battenti come il Prince, il Pascià, il Paradiso e pare che a molte altre spetti la stessa sorte.
Maurizio Pasca, presidente Silb, sostiene che per far ritornare la riviera romagnola ai suoi vecchi fasti, gli addetti ai lavori dovrebbero prima di tutto ricominciare a credere nell’intrattenimento e investire di più nell’industria della notte.
La stessa strategia dovrebbe essere adottata dai gestori vicini di Jesolo, Venezia, Forte dei Marmi e della riviera ligure, dove fino a circa un decennio fa esistevano decine e decine di discoteche, oggi del tutto scomparse. Andando al sud Italia la musica cambia.
L’industria del divertimento ha ottenuto risultati stupefacenti, soprattutto in Puglia, nel Salento, meta ambita dai turisti per il suo mare, per il suo clima e per la sua bellezza.
“L’afflusso di turisti a sud del tacco – afferma il Presidente Pasca, salentino doc – ha favorito la crescita e la nascita delle attività di intrattenimento.
Nel 2000 c’erano solo dieci locali da ballo, nel 2012 sono state censite 48 discoteche regolarmente autorizzate.
A queste si aggiungono le altre attività di intrattenimento abusive, quindi il numero dei locali da ballo raddoppia”.
Offerta multitasking
Negli ultimi anni si balla non solo nelle discoteche, ma anche in altri luoghi fascinosi come nelle masserie, nelle ville, sulle spiagge o negli stabilimenti balneari anche durante le ore pomeridiane, come succede a Ibiza e Mykonos.
“Nel Salento ormai c’è una grande offerta, una vasta programmazione che non è seconda a nessuna realtà e questo – secondo Gianfranco Congedo, gestore dei locali “Living” di Maglie, “Malè” di Santa Cesarea e “Just Balnearea” di Otranto, ha spinto la clientela a cambiare le proprie abitudini. In alcuni lidi salntini, dalle 17 alle 23, si organizzano dei beach party o degli happy hour.
Lo scorso anno, avendo la licenza da discoteca, abbiamo adibito un pezzo della nostra struttura per far ballare la gente e abbiamo cominciato a organizzare i beach party pomeridiani portando in spiaggia artisti e dj internazionali, come Lega e Alex Meli.
Iniziative e risultati incredibili ottenuti grazie a una buona promozione e alla bravura degli imprenditori della movida, talvolta supportati da iniziative strategiche siglate tra le associazioni di settore e gli Enti Locali”.
Tra i vari progetti - Gianfranco Congedo - menziona l’accordo siglato quest’anno tra il Presidente Pasca, alcuni imprenditori e la Provincia di Lecce che ha dato i natali a “Salento in disco in bus”, un’iniziativa che porta in giro i ragazzi in tutti i locali salentini, pagando un ticket abbastanza contenuto.
L’industria dell’intrattenimento salentina, sicuramente, risulta essere in controtendenza, considerando la crisi attuale che sta investendo il nostro Paese. “Rispetto allo scorso anno – afferma Maurizio Pasca – su scala nazionale, nell’industria dell’intrattenimento, c’è stato un calo del 10%, anche se le antiche roccheforti della movida come Milano Marittima, Forte dei Marmi, Giardini Naxos e Taormina, seppur a fatica, hanno tenuto testa alla recessione in atto”. Ma di fronte a una situazione del genere non bisogna demordere e Maurizio Pasca, per uscire dall’impasse, invita i suoi colleghi a reinvestire nel settore perché l’intrattenimento ci sarà sempre e la voglia delle persone di divertirsi va oltre le crisi che si verificano periodicamente.
Notte della Taranta: magia mediterranea.
Come sempre, anche l’estate 2013 la si ricorderà per la oramai celebre Notte della Taranta.
Il festival di musica popolare salentina che ogni estate coinvolge 15 Comuni della Provincia di Lecce.
Il “Concertone” di Melpignano segna l’ultima tappa dell’evento itinerante. Uno spettacolo unico dove coesistono musica, danza (pizzica) e storia di questa parte dell’Italia e che ogni anno attira oltre 350 mila spettatori.
La Notte della Taranta nasce nel 1998 da un’intuizione di giovani amministratori salentini come Sergio Blasi, Massimo Manera, Luigino Sergio e altri Sindaci della Grecìa salentina, un’isola linguistica, situata nel cuore del Salento dove, ancora oggi, la gente del luogo, parla il “griko”, una lingua di origine greca. L’intento dei fondatori de La Notte della Taranta è stato di creare un evento culturale straordinario che segnalasse, attraverso la musica, la presenza di quest’area geografica, con le sue tradizioni e il suo folklore, al resto dell’Italia. Lontani dalle idee di creare un museo o di continuare a proporre la musica popolare salentina in modo tradizionale, gli amministratori salentini, hanno investito i fondi, destinati alla valorizzazione della lingua grika, nel “Concertone” a Melpignano, dove la musica del Salento, i ritmi di questa terra e del tamburello, potessero incontrare nuove esperienze, nuovi popoli e nuovi dialoghi.
Il tamburello è uno degli strumenti più importanti nella danza della “pizzica”, oramai nota in tutto il mondo, perché scandisce perfettamente il ritmo del ballo.
Una peculiarità singolare de La Notte della Taranta è che ogni edizione prevede un nuovo maestro concertatore, non pugliese, che reinterpreta la musica popolare salentina con la propria cifra stilistica, jazz, rock e altri generi musicali. Da 16 anni, questa è La Notte della Taranta. Evento, ormai, famoso in tutto il mondo. Massimo Manera, Presidente della Fondazione La Notte della Taranta e Gabriella Della Monaca, Giornalista e Consulente Eventi Speciali della Fondazione, in questa intervista, ci raccontano come la musica ha cambiato la rotta nel Salento, ma anche di come la forte passione del gruppo di lavoro e l’aria sonora del tamburello siano la chiave del successo ottenuto dall’evento negli ultimi anni.
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