bevande
10 Ottobre 2016Un’occasione di confronto tra appassionati di vino e un folto pubblico di esperti fatto di sommelier di fama internazionale e produttori. Questo il parterre che si è riunito in occasione della presentazione della nuova edizione della Guida Essenziale ai Vini d'Italia 2017 a Milano, contesto in cui Cavit ha ricevuto il “Premio Cooperazione” – una delle ambite categorie che premiano la miglior espressione della produzione enologica italiana.
I riconoscimenti continuano per Cavit: Trentodoc Altemasi Riserva Graal 2009 si è aggiudicato il “faccino di Doctor Wine”, premio attribuito solo ai vini che superano il punteggio di 95/100. Questo riconoscimento si aggiunge oggi a un altro importante premio: il “3 bicchieri” della Guida Vini d’Italia 2017 edita da Gambero Rosso che Altemasi Graal ha ricevuto per la 13° volta.
Ogni anno la presentazione della Guida mappa le eccellenze del settore attraverso una selezione curata da Daniele Cernilli, noto giornalista enogastronomico di fama internazionale, tra i creatori di Gambero Rosso e fondatore dello stesso Doctor Wine.
A ritirare il prestigioso riconoscimento il Direttore Generale Enrico Zanoni: “Ritiro questo Premio in nome della qualità e della passione che animano ogni giorno i nostri oltre 4.500 viticoltori trentini che rappresentano la solida base del sistema Cavit. Questo premio dimostra una volta di più che la cooperazione è un attore di qualità e raggiunge espressioni di eccellenza come testimoniato dal pluripremiato Altemasi Riserva Graal. La linea Altemasi è la nostra punta di diamante e Riserva Graal ben figura nella selezione di Cernilli che fotografa le migliori espressioni vinicole del territorio italiano”.
La storia di Cavit (Cantina Viticoltori del Trentino) inizia nel 1950 a Trento. L’obiettivo è creare e diffondere la “cultura” del vino di qualità in tutta la regione, assistere le associate e contribuire alla formazione dei viticoltori trentini. Cavit è oggi una cooperativa che unisce 10 cantine sociali trentine con 4.500 viticoltori associati che rappresentano il 60% della produzione trentina. Caso esemplare di consorzio di secondo livello, Cavit raccoglie, esamina e seleziona le materie prime prodotte dalle cantine associate, controllando ogni fase - dall’affinamento all’imbottigliamento - il tutto nel rispetto dell’ambiente. La stretta collaborazione con l’Istituto Agrario di San Michele all’Adige (Fondazione Edmund Mach) e con altri centri di ricerca enologica nazionali rende Cavit un’eccellenza italiana del vino e punto di riferimento per la produzione vitivinicola trentina e sinonimo di qualità premiata da oltre 400 riconoscimenti nazionali e internazionali dal 2000 ad oggi.
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A cura di Matteo Cioffi
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