ricerche
13 Gennaio 2018Sul numero di Mixer di dicembre-gennaio 2017-18 parliamo del momento dell’aperitivo.
Che oggi, al di là dell’offerta tradizionale con ciotola di pistacchi, olive e patatine, significa sostanzialmente buffet o piattino al tavolo (free o a pagamento).
Nella nostra inchiesta tracciamo una panoramica di quello che succede nei bar in tema di aperitivo tra trend, spunti e analisi sui diversi modi di predisporre una proposta adeguata. Rimandando al web per le ricette di alcuni signature cocktail di particolare successo che potete facilmente replicare o rivisitare.
SFOGLIATE LA GALLERY PER SCOPRIRE TECNICA, INGREDIENTI E GUARNIZIONE DEI DRINK UN MARTINI NEL SALENTO DI STEFANO ARMIENTO, TITOLARE DEL KIOSKOSTISS DI VIVERONE (BIELLA), L'AMERICANO DEL CONTADINO DI GIOVANNI DISPINZERI RESPONSABILE BARMAN DEL GIANGI BAR DI SANTHIÀ, ROBBY’S MARGARITA E DEVIL FACE DI NICCO MARINO DEL JAZZ CAFÈ DI MILANO
[ngg_images source="galleries" container_ids="226" display_type="photocrati-nextgen_basic_imagebrowser" ajax_pagination="0" order_by="sortorder" order_direction="ASC" returns="included" maximum_entity_count="500"]Volete saperne di più?
Se siete abbonati al nostro mensile, andate a pagina 48. Diversamente, in attesa che l’articolo sia ripreso sul nostro sito, potete già leggere l’inchiesta a questo link: CLICCA QUI.
UN PO’ DI STORIA
Erano gli anni ’90 quando a Milano imperversava l’happy hour (od hora feliz).
A lanciare il trend, ovvero a offrire un buffet gratuito con cocktail a special price all’ora dell’aperitivo, fu il Cap Saint Martin di Vinicio Valdo, celeberrimo imprenditore della night life milanese, in seguito pioniere nel lanciare le isole del cibo.
“L’happy hour lanciato a Milano da Vinicio Valdo negli anni ‘90 fu una rivoluzione che cambiò le abitudini della gente. Il buffet gratis con drink scontati rappresentava un’occasione per socializzare, permetteva agli studenti di rendere più lunga la serata e ai lavoratori di frequentare colleghi e amici senza dovere poi cucinare a casa”, ricorda il titolare del Jazz Cafè Giuseppe Grasso. Oggi questo modello di business è obsoleto. “Diciamolo: è impossibile guadagnare offrendo drink a metà prezzo a base di buone materie prime e cibo di qualità free. Di fatto, anche negli anni ’90 in tanti ricorrevano ai travasini per contenere le spese”, commenta Patrick Piazza. “Nel tempo però la clientela è divenuta più colta e preparata in tema di bere miscelato: utilizzare per i drink prodotti mediocri oggi sarebbe un boomerang”, conclude Giovanni Dispinzeri.
Se l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:
Oppure rimani sempre aggiornato sul mondo del fuori casa iscrivendoti alla nostra newsletter!
POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE
22/11/2024
Anche questa volta non mi ha deluso. Anzi, riesce a stupirmi e non poco, per la seconda volta. Sto parlando del “Torbageddon” l’evento giunto alla seconda edizione dedicato al whisky torbato,...
A cura di Sapo Matteucci
22/11/2024
Un progetto, firmato da Campari Academy, che promette di mostrare l'universo del bar da una nuova prospettiva. L'edizione inaugurale di Barmaster Hub, tenutasi lo scorso 18 novembre presso...
22/11/2024
https://mercatodeivini.it/Al via il Mercato dei Vini dei Vignaioli Indipendenti FIVI, che si terrà a BolognaFiere dal 23 al 25 novembre. Giunto alla 13a edizione, l'evento riunirà più di 1.000...
21/11/2024
Una piattaforma che permette ai ristoratori di scegliere tra una gamma di imballaggi sostenibili, sia compostabili che realizzati in carta, cartone o plastica riciclata. È Deliveroo Packaging, ora...
I NOSTRI PORTALI
Quine srl
Direzione, amministrazione, redazione, pubblicità
Tel. +39 02 864105 | Fax +39 02 72016740 | P.I.: 13002100157
©2024 - Tutti i diritti riservati - Responsabile della protezione dati: dpo@lswr.it
Privacy Policy