caffè
04 Dicembre 2013Mokador ha approfittato della vetrina di Host, salone internazionale dell’ospitalità professionale leader mondiale nel settore Ho.Re.Ca e Retail, per presentare in anteprima la nuova macchina per capsule Dado 2.0. Totalmente Made in Italy, Dado 2.0 è in grado di accorciare i tempi di erogazione. Ma non solo. Ha perfezionato il “sistema chiuso al 100%”, che consente il controllo della temperatura di erogazione e la certezza dei costi di manutenzione. Evoluzione del precedente modello progettato dal designer Gianni Bortolotti, la nuova macchina presenta un design moderno ed elegante, ed è disponibile nei colori bianco e nero. Pensata per l’uso esclusivo con le capsule brevettate MyMokador, assicura la miglior resa in tazza possibile con ogni prodotto della casa. Grazie anche al doppio tasto che seleziona automaticamente la quantità di caffè erogato, è in grado di garantire un alto numero quotidiano di caffè. Durante Host, sono quindi stati siglati - con soddisfazione dei clienti che possono rientrare dell’investimento in poco tempo - accordi di vendita di grande importanza per il futuro di Mokador che continua nella sua crescita grazie all’apertura di nuovi concessionari in tutta Italia.
Ad oggi, nel canale vending, come pure nell’Ho.re.ca., Mokador si presenta dunque con la doppia offerta del Sistema Espresso Capsule Mokador, con le macchine da caffè Dado e Fancy, e del sistema Espresso Cialda Eco Lover Mokador, con le macchine espresso Cecilia e Gioia. Grazie a Mokador, quindi, anche un locale a basso consumo di caffè può offrire una gamma completa di prodotti di alta qualità utilizzando l’ampia proposta delle sue capsule (sono ben dodici le referenze) e delle sue cialde. Queste ultime, tutte certificate Bureau Veritas, sono un concentrato di gusto in carta filtro, ecologica e biodegradabile, perfettamente riciclabile, a conferma dell’attenzione posta dall’azienda verso la tutela dell’ambiente. Un’attenzione peraltro ulteriormente garantita dall’eco-kit studiato appositamente da Mokador con bicchierini di carta, palettine in legno e la totale assenza di materiali plastici.
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A cura di Rossella De Stefano
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