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23 Dicembre 2022Daniele Salviato vive Godega di Sant’Urbano nel Trevigiano. Il suo mondo è quello del bartending: una passione che, con impegno e dedizione, è divenuta la sua professione. Lavora presso Cloakroom – Cocktail Lab, locale nel pieno centro di Treviso, uno tra i dieci migliori Cocktail Lab d’Italia premiati dalla Guida Bar d’Italia 2019 del Gambero Rosso.
Nel frattempo, Salviato prosegue a vincere gare. Dopo la Sabatini Cocktail Competition ha fatto sua la Nikka Perfect Serve, sfida che, dopo una serie di selezioni regionali, ha portato in scena talenti non solo da tutta Europa ma anche da Stati Uniti e Australia. E Salviato ha sbaragliato tutta la concorrenza seguendo la filosofia giapponese dell’Ichi-go Ichi-e, ovvero del “Un momento, un incontro”. Ogni incontro è unico e irripetibile.
Come è andata la competizione e il resto dell’esperienza?
"A Napoli eravamo in 14, provenienti da tutto il mondo. È stato un bellissimo melting pot. C’era in gara anche una partecipante italiana che rappresentava la Danimarca ma ero io il portabandiera del nostro Paese. Tutto ha girato attorno al claim Perfect Serve di Nikka e dell’omakase, ovvero quando si lascia allo chef carta bianca sulla scelta delle pietanze da far servire in tavola".
Tra i giudici c'erano tre super professionisti ...
"Sì. Patrick Pistolesi, Anastasia Miller e Tomoyoshi Aoki. Pistolesi mi ha chiesto qualcosa che ricordasse la pizza napoletana; la Miller qualcosa di rinfrescante; Aoki infine ha chiesto a tutti di argomentare contestualizzando il Nikka From The Barrel. Tutti insieme siamo entrati in empatia. Le gare si sono divise in due giornate a Napoli il 28 e il 29 novembre scorso".
Come ti sei preparato?
"La parte teorica studiando tutti i testi a disposizione nella mia collezione e che avevamo a disposizione presso CloakStudios, poi pensando alle reazioni che avrebbe avuto il pubblico. L’improvvisazione pura tuttavia fa la differenza: la parte emotiva è fondamentale e lo stress da gestire molto presente. Nonostante tutto è stata una gran bella soddisfazione".
Quale era il livello dei concorrenti?
"Molto alto. Ho seguito tutta la gara dall’inizio alla fine per capire il valore e le capacità dei miei avversari. La tensione era alta ma il mood dei presenti era friendly".
Sei il primo italiano a vincere questa gara?
"Due italiani sono arrivati alla finale ma, sì, sono io il primo a vincere".
Quali cocktail hai proposto?
"Per la finale internazionale ho presentato un sour e successivamente un twister. Ma non avevano nomi, posso dire che erano dei cocktail molto bevibili. La richiesta era semplice, da parte degli organizzatori: replicare un sapore e una consistenza facendo attenzione a ogni dettaglio".
Puoi suggerire un food pairing con con questo miscelato?
"Il primo abbinamento, a base di whisky, avendo note tropicali ed essendo fresco, potrebbe portare a un panificato, penso a una pizza con base bianca. Quando c’è la parte sour, immagino che sia questa la soluzione indicata. Il secondo cocktail lo legherei a una ceviche di pesce o a un salmone con la crosticina e due patate o magari anche a un pesce bianco".
Come e quando è nata la tua passione per la mixology?
"Fin da piccolo aiutavo mio nonno a distillare la grappa dietro casa. A 19 ho aperto il mio primo bar. Poi ho acquisito una pizzeria notturna e dopo aver licenziato diversi baristi ho capito che avrei dovuto io ricoprire questo ruolo. Poi mi sono trasferito a Milano al Mag, di seguito ho fatto tre anni al Mercante di Venezia. Tre mesi prima della pandemia sono tornato a casa iniziando al Cloakroom Cocktail Lab di Samuele Ambrosi".
Ora da Ambrosi di cosa ti occupi?
"Della parte di ricerca e sviluppo all'interno di CloakStudios. Sono presente 5 giorni su 7 e seguo la parte degli studios in relazione alle tecniche. Ho questa passione per la parte chimica della miscelazione. Con Samuele (Ambrosi) si lavora bene, ha un’esperienza pazzesca, quindi insieme abbiamo opportunità di crescita notevole".
Quali saranno le prossime competizioni a cui parteciperai?
"Cercherò le competizioni più importanti ma sempre in linea con quello che faccio. Voglio continuare a fare esperienze. E sarebbe utile farne anche all’estero. Ma anche qui in Italia ci sono realtà che possono dare molto a livello formativo".
https://www.instagram.com/d_salviato/
https://www.nikkawhisky.eu/perfect-serve/
https://www.instagram.com/nikkawhiskyeu/
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A cura di Matteo Cioffi
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