spirits
02 Settembre 2014Note positive giungono da Pernod Ricard. L’azienda rende noto che le vendite nell’esercizio finanziario 2013-14 sono state pari a 7.945 milioni di euro, sostanzialmente stabili, se si escludono gli effetti legati alla struttura del Gruppo e alle valute. L’elevato cambio sfavorevole ha infatti fatto registrare una riduzione del 7% delle stesse vendite, che sono state influenzate negativamente dal mercato cinese (-23%).
Differenti sono del resto le dinamiche relative alle diverse aree di attività del Gruppo: Asia/RoW registra infatti una flessione del 4% (esclusa la Cina a +5%); l’Europa vive invece una fase di miglioramento (+2%); infine le Americhe fanno segnalare una crescita in lieve rallentamento (+2%) dovuta al mercato Usa e al Travel Retail.
La Top 14 (i 14 marchi principali n.d.t) ha visto un calo del 2% dovuto ad una lieve riduzione dei volumi e al mix sfavorevole (decrescita di Martell in Cina). Tuttavia, malgrado il difficile momento del mercato, il prezzo è rimasto solido a + 2%. Va evidenziato il buon andamento dei Key Local Brands (+4%), supportato dai prezzi positivi. Il Mix è stato negativo.
Grazie allo stretto controllo delle risorse avviato, il tasso di margine operativo di Pernod Ricard è comunque aumentato complessivamente (52 bps); si tratta dell’aumento più rilevante in quattro anni. Di conseguenza, l'utile operativo ha registrato una crescita complessiva del +2% (pari a 2.056 milioni di euro). I risultati hanno risentito dell’effetto sfavorevole dei cambi (-199 milioni di euro sull’utile operativo, pari a un calo del 8%, come già specificato). Gli oneri finanziari netti derivanti dalle operazioni ricorrenti sono stati pari a 98 milioni di euro per effetto della significativa riduzione del costo del debito del 4,6% (rispetto al 5,3% relativo all’anno finanziario 2012/13). La quota dell’utile operativo netto del Gruppo è diminuita del 3%. Il calo è inferiore rispetto alla diminuzione registrata dall’utile operativo per effetto della forte riduzione degli oneri finanziari e alla stabilizzazione del tasso di imposte sul reddito. Complessivamente è cresciuto del + 9%. A fine giugno l'indebitamento netto è sceso a 8,4 miliardi di euro con una riduzione pari a 374 milioni di euro.
«Nonostante uno scenario più difficile del previsto - commenta Pierre Pringuet, chief executive officer di Pernod Ricard - abbiamo raggiunto le linee guida prefissate lo scorso febbraio con il progetto Allegro; un risultato che conferma l’impegno di tutti, che vorrei elogiare. Siamo fortemente impegnati in questo progetto di efficienza operativa che ci permetterà di massimizzare la nostra crescita futura generando anche un risparmio di 150 milioni di euro». Ed Alexandre Ricard, deputy ceo e chief operating officer, aggiunge: «In questo contesto comunque impegnativo siamo fiduciosi e contiamo di ottenere un graduale miglioramento nella crescita delle vendite e di aumentare gli investimenti sui nostri marchi e sulle innovazioni prioritarie volte a sostenere la crescita nel lungo periodo».
Pernod Ricard, quotato alla borsa di Parigi, è nato dalla fusione delle società Pernod e Ricard avvenuta nel 1975. Impiega circa 18.000 persone in 80 filiali nel mondo e possiede 96 siti produttivi. Co-leader a livello mondiale nel settore wine & spirits con un fatturato di 7.945 milioni di euro nell’esercizio 2013-14, il Gruppo detiene un portafoglio di marchi prestigiosi: Absolut Vodka, Ramazzotti, Havana Club, Chivas Regal, Wyborowa, Ballantine’s, The Glenlivet, Jameson, Ricard, Malibu, Martell, Beefeater, Kahlúa, Jacob’s Creek, Montana, G.H. Mumm, Perrier-Jouët. Pernod Ricard è fortemente impegnata per una politica di sviluppo sostenibile e incoraggia il consumo responsabile. La strategia e l'ambizione di Pernod Ricard si basano su 3 valori chiave che guidano la sua espansione: spirito imprenditoriale, fiducia reciproca e un forte senso etico. Pernod Ricard è quotata alla borsa NYSE Euronext (Ticker: RI, codice ISIN: FR0000120693) ed è un membro dell'indice CAC 40. La filiale italiana, Pernod Ricard Italia è il risultato dell’evoluzione e trasformazione delle Distillerie Fratelli Ramazzotti, un’azienda fondata nel 1815 e cresciuta costantemente fino a diventare tra i leader sul mercato italiano.
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A cura di Matteo Cioffi
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