20 Ottobre 2015

Fuori casa: ci vuole carattere. E personalità

di Carmela Ignaccolo


Fuori casa: ci vuole carattere. E personalità

“Il mercato dei consumi out of home ha “tenuto” durante (e nonostante) la crisi e nel tempo è aumentata la quota sul totale dei consumi alimentari. Basti pensare, infatti, che nel 1970 l’incidenza del settore era pari al 12%, mentre oggi siamo al 32%”. Esordisce con un dato decisamente positivo Angela Borghi di Trade- Lab, illustrando la sua recente ricerca sul Fuori Casa. Il nostro paese (per cui i consumi fuori casa valgono 72 mld di euro su un totale di 223 miliardi destinati ai consumi alimentari) è oggi al terzo posto in Europa dopo Spagna e Regno Unito. Ciò vuol dire che ci sono ancora importanti margini di crescita, dovuti in larga parte ai mutamenti sociali attualmente in corso. E che Borghi elenca: il numero crescente di single, e di nuclei familiari poco numerosi, l’aumento del numero di donne che lavorano e che quindi pranzano sempre di più fuori casa e il trend sempre più diffuso che porta a individuare nei pasti fuori dalle pareti domestiche interessanti momenti di tradelab 1socializzazione e aggregazione. Ma quanti sono attualmente i punti vendita attivi? In totale (ed escludendo i self service point) si attestano a quasi 300 mila: 294.295, per l’esattezza. E a fare la parte del leone è la ristorazione indipendente 288.798 punti di consumo per un valore di 59,4 miliardi euro contro i 10,4 mld appannaggio della ristorazione organizzata. Si tratta di un universo sfaccettato che comprende bar (20 mld di fatturato), ristoranti (33 mld), discoteche (1,6 mld), take away (3 mld), gelaterie e pasticcerie (2 mld). In questo contesto definito dall’offerta, cosa fa il consumatore? Il 96% compreso nella fascia tra i 18 e i 65 anni dichiara di aver consumato qualcosa fuori casa nell’ultimo mese, con una frequenza media di 28 volte e punte di 34 per i giovani tra i 25 e i 34 anni. L’occasione di consumo più frequentata è senza dubbio la cena (72%) seguita a ruota dal pranzo (67%); terzo posto per la colazione: 64%.

LE PRATICHE DI CONSUMO

Come spiega Angela Borghi, ne sono state individuate ben 110. Tuttavia sono le prime 11 che, da sole, concentrano il 50% del mercato. Sulle altre 100 il consumatore si fa “esploratore”, andando in cerca del mix che meglio risponde alle sue esigenze del momento. Specialmente perché la domanda è sempre più esigente e ha aspettative sempre maggiori sia sul piano qualitativo e salutistico della proposta alimentare che nell’ottica esperienziale e dei servizi. Non esiste quindi un format vincente sic et simpliciter. Piuttosto esistono vari mix che si rivelano ideali nel momento in cui vengono fusi al meglio requisiti come: qualità accessibile, offerta sana, sostenibilità socio-ambientale, comunicazione efficace.

I FORMAT DEL FUORI CASA

Si conferma prioritario avere una specializzazione chiara e un posizionamento distintivo. E questo riguarda indifferentemente tanto i bar (quelli che oggi rischiano di più sono infatti i “non specializzati”), quanto i ristoranti, i locali serali e gli hotel. Prendiamo i ristoranti, ad esempio: qui Borghi distingue 6 format attualmente attivi: quello della trattoria tradizionale, della trattoria di qualità, della pizzeria, Espressioni diverse, connotate ciascuno a suo modo, ma comunque distintive. Anche la ristorazione commerciale è fortemente impegnata nella ricerca di una forte identità. Ad oggi i big player sono 14 e di questi i primi 5 (Autogrill, McDonald’s, Cremonini, Airest e Sebeto), sviluppano il 70% del Tradelab 2fatturato. Ma esiste pure un gruppo agguerrito di (circa 2000) realtà minori con rilevanza locale e intenzionate ad affermarsi puntando su una propria peculiare caratterizzazione. E infatti tra di esse si assiste a una vera e propria moltiplicazione di format. Si spazia infatti dalle Yogurterie alle Gelaterie, dai Bakery–Coffee ai Fast Food. Oppure dalle Ristobotteghe (una per tutte: Eataly) alla Risto-Gdo (i corner all’interno del modern retail, sul modello del Bar Atlantic di Esselunga), ma anche dalla Risto- Produzione (Come Giovanni Rana o Accademia Barilla Restaurants) al Retail non Food (stile angolo food di Ikea, per intenderci), dalle Piadinerie al Natural Life (Frutterie o Universo Vegano, per fare qualche nome). Format diversificati, evidentemente, ma con un unico comune denominatore: la ricetta del successo. Che si basa su pochi, essenziali ingredienti: qualità accessibile (che tenga cioè conto anche del prezzo e di nuove ricettazioni), sostenibilità (nella concezione ampia di sostenibilità socio-ambientale), cibo sano (non solo cibo buono dunque, si cerca un quid aggiuntivo), capacità di trasmettere esperienza. Il che vuol dire riuscire a fornire informazioni al cliente, raccontargli una storia e quindi emozionarlo, divertirlo e incuriosirlo, magari organizzando corsi di cucina e degustazioni. Il tutto, ovviamente, instaurando un contatto diretto. E in questo l’aiuto dei social è enorme A questo punto il concetto è chiaro: esistono ancora molti margini di crescita. A patto, però, che si intercettino i bisogni e si interpretino con lungimiranza, concretizzandoli in format dall’identità ben riconoscibile: è questa, infatti, la chiave che aprirà al fuori casa le porte del futuro.

TAG: FUORI CASA,TRADELAB

Se l'articolo ti è piaciuto rimani in contatto con noi sui nostri canali social seguendoci su:

Seguici su Facebook Seguici su Instagram

Oppure rimani sempre aggiornato sul mondo del fuori casa iscrivendoti alla nostra newsletter!

POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE

21/11/2024

Una piattaforma che permette ai ristoratori di scegliere tra una gamma di imballaggi sostenibili, sia compostabili che realizzati in carta, cartone o plastica riciclata. È Deliveroo Packaging, ora...

21/11/2024

Nel cuore di San Frediano, una delle zone più vibranti di Firenze, il Gunè Next Door si rinnova. A guidare il cocktail bar arriva Matilde Martelli, ventottenne fiorentina doc, che dal 9 ottobre ha...

20/11/2024

Si è parlato di educazione alimentare nel corso dell’assemblea annuale di Fipe-Confcommercio a Roma. Sul tema la federazione, dopo il contributo delle istituzioni nell’ambito della formazione...

20/11/2024

L’essenza bio diventa l’anima di Belvedere. A giugno di quest’anno, la vodka di casa Moët Hennessy, dopo tre anni di studi e ricerche, ha ottenuto la certificazione biologica europea,...

A cura di Matteo Cioffi

 



Ottimizza la tua acqua e proteggi in modo ottimale le tue attrezzature per far crescere il tuo business in modo sostenibile. Dall'acqua dolce a quella dura, da quella calcarea a quella...


Una soluzione di filtrazione ad alte prestazioni in grado di soddisfare le esigenze principali nelle cucine professionali quando si parla di vapore e lavaggio. Si chiama BRITA...


Intelligente e interconnesso, capace di assicurare non solo una protezione ottimale delle macchine da caffè, ma anche una qualità costante in tazza e un servizio più efficiente. Sono i 'plus'...


Iscriviti alla newsletter!

I PIÙ LETTI

È andata all'amaro Amara la medaglia d'oro della Spirits Selection del Concours Mondial de Bruxelles: il riconoscimento, ottenuto a due anni di distanza da quello al World Liqueur Awards, è frutto...


I VIDEO CORSI







I LUNEDÌ DI MIXER

Il Lunedì di Mixer è tornato. Ogni settimana un appuntamento fisso con le ricette (e i consigli) di Giacomo Fiume, co-founder di The World of Distillery, oltre che del ristorante...


Il Lunedì di Mixer è tornato. Ogni settimana un appuntamento fisso con le ricette (e i consigli) di Giacomo Fiume, co-founder di The World of Distillery, oltre che del ristorante...


Il Lunedì di Mixer è tornato. Ogni settimana un appuntamento fisso con le ricette (e i consigli) di Giacomo Fiume, co-founder di The World of Distillery, oltre che del ristorante Osteria San...


Il Lunedì di Mixer è tornato. Ogni settimana un appuntamento fisso con le ricette (e i consigli) di Giacomo Fiume, co-founder di The World of Distillery, oltre che del ristorante Osteria San...


Si sente spesso dire che tra gli ingredienti fondamentali per il successo di un pubblico esercizio ce n’è uno non certo facile da reperire: l’esperienza. Se è così, allora Tripstillery va sul...



Quine srl

Direzione, amministrazione, redazione, pubblicità

Tel. +39 02 864105 | Fax +39 02 72016740 | P.I.: 13002100157

©2024 - Tutti i diritti riservati - Responsabile della protezione dati: dpo@lswr.it
Privacy Policy

Top