caffè
27 Febbraio 2018In Italia a partire dal 2015 la vendita di caffè Fairtrade ha superato le 600 tonnellate. “Il nostro sistema di certificazione da anni è in crescita del 10% per anno – dice Glenda Spiller, Product and Key account manager del brand –, ma nel 2016 la crescita si è attestata sul 22% in riferimento a caffè torrefatto nella penisola e venduto da torrefattori italiani. Oggi i torrefattori Fairtrade italiani sono 49. Di questi l’80% operano nell’horeca.
[caption id="attachment_137778" align="alignleft" width="157"] GLENDA SPILLER[/caption]
E sul mercato estero hanno incrementato la quota di caffè sostenibile del 75%, soprattutto in Finlandia, Svezia, Regno Unito, Danimarca Olanda, Germania con una quota venduta di 650 t: “In gran parte il caffè Fairtrade – continua – è caratterizzato da arabica per espresso e i 2/3 del prodotto arrivano da coltivazioni sudamericane, anche con certificazione bio, soprattutto da Honduras, Brasile e Perù”. A livello globale si tratta di un giro d’affari di 7,88 mld € che nel 2016 ha coinvolto 445 cooperative in 30 Paesi e 179.000 lavoratori. La certificazione Fairtrade è su base volontaria e si perfeziona attraverso FLOCERT, ente con sede a Bonn che opera in esclusiva per il brand in 70 Paesi tra Europa Asia, Africa e Sudamerica. La certificazione di filiera Fairtrade riguarda produttori, esportatori, importatori, torrefattori fino al confezionamento. A livello di tariffe ha costi differenti per chi fattura meno di 5 milioni di € o meno di 2 mio. Il primo passo per ottenere l’attestazione è dichiarare se si acquisterà da un trader o per vie dirette. Passati 9 mesi FLOCERT procede un audit che poi sarà annuale. Dopodiché verrà stilato contratto di sub licenza per l`utilizzo del marchio con un costo di 0,23 € per kg di caffè tostato/torrefatto. Per quanto riguarda la provenienza verrà segnalata l’associazione di origine (tipo consorzio) cui aderisce la piantagione. “Una differenza con gli altri marchi internazionali – dice Spiller – è il meccanismo del prezzo equo”. Infatti il caffè è quotato in borsa e il suo mercato soggetto a oscillazioni, per ciò Fairtrade stabilisce un ‘prezzo minimo stabile’ che, quando è superiore a quello indicato dalla borsa di New York, il crudista è tenuto a pagare. Sempre a favore della qualità, secondo meccanismo “Premium” il produttore è tenuto a investire 0,20 € per migliorare i suoi processi di produzione (empowerment).
PERFORMANCE DEI TORREFATTORI ITALIANI FAIRTRADE
Vendite estero | 2013 | 2014 | 2015 | 2016 |
Caffè verde | 199 | 233 | 427 | 746 |
Vendite Italia | 2013 | 2014 | 2015 | 2016 |
Commodity | 2.013 | 2.014 | 2.015 | 2.016 |
Caffè verde | 555,60 | 597,00 | 654,00 | 740,00 |
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A cura di Matteo Cioffi
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