bevande
16 Ottobre 2019
Anche quest’anno, nell’ambito del programma F.O.O.D. (Fighting obesity through offer and demand), di cui Edenred è main partner, è stato effettuato un sondaggio per monitorare l’evoluzione delle abitudini e delle opinioni dei dipendenti e dei ristoratori durante la giornata lavorativa. La survey ha coinvolto 47.000 lavoratori dipendenti e più di 1.700 proprietari di ristoranti in 9 Paesi europei: Austria, Belgio, Repubblica Ceca, Francia, Italia, Portogallo, Romania, Slovacchia e Spagna.
Tra i risultati più significativi dell’indagine 2019 emerge che il 47% dei dipendenti europei presta attenzione all'equilibrio nutrizionale del proprio pranzo e che, d’altra parte, l’86% dei proprietari di ristoranti afferma di avere un medio/alto livello di conoscenza sul tema dell’importanza di un'alimentazione equilibrata. Le persone che lavorano, quindi, danno più importanza all’equilibrio del loro piatto e ciò si rispecchia nei comportamenti dei ristoratori verso i propri clienti.
In Italia, in particolare, emerge che:
- oltre il 56% dei lavoratori dipendenti fa attenzione a ciò che mangia e sceglie una dieta sana;
- per il 44,5% dei dipendenti e il 26,6% dei ristoratori la tecnologia sarebbe d’aiuto per trovare ricette sane e suggerimenti per un'alimentazione equilibrata;
- tra pranzare alla scrivania (26,9%), in azienda con il proprio pasto portato da casa (31%) o uscire in un ristorante/bar convenzionato, la maggioranza sceglie di uscire (42,10%). E’ la prima volta, dall’inizio del sondaggio nel 2012, che si osserva questa netta inversione di tendenza;
- oltre il 41% dei ristoratori, infatti, ritiene che i pasti sani siano altrettanto appetitosi di quelli meno salutari; inoltre il 39% dei clienti nota e valuta positivamente l'offerta di pasti equilibrati.
Tra i criteri dei dipendenti per scegliere dove pranzare ci sono, in ordine di importanza: la vicinanza alla sede di lavoro (62,4%), l’offerta di cibo sano (56,6%) e la velocità del servizio (53,9%). Riguardo all’importanza di un’offerta sana ed equilibrata siamo secondi, anche quest’anno, solo agli spagnoli e distanziamo gli altri Paesi di diversi punti percentuale. Siamo attenti ai prodotti locali e alla stagionalità: 40% rispetto ad una media europea del 31%.
Riguardo ai cibi maggiormente consumati, gli italiani preferiscono un piatto o un pasto completo (46%) rispetto a panini (8%), insalate (8%) o piatti preconfezionati (4%). Come noi, anche austriaci, cechi, sloveni e spagnoli. Belgi e portoghesi, invece, privilegiano ancora il pranzo da casa.
Sul fronte ristoratori, oltre 900 tra i più di 1.700 proprietari di ristoranti coivolti nel Food Barometer 2019 di Edenred sono italiani e oltre la metà (58%) dichiara di avere una buona conoscenza sul tema dell’importanza dell’alimentazione in pausa pranzo. Il 94% dei ristoratori dichiara di avere una clientela composta principalmente da persone che lavorano; negli ultimi 12 mesi, inoltre, rilevano una richiesta sempre in crescita di pasti bilanciati ed equilibrati (28%). Trend confermato da oltre il 50% dei ristoratori coinvolti, che evidenziano come i consumatori apprezzino sempre più un’offerta salutare e bilanciata.
“I risultati di quest’anno evidenziano una presa di coscienza evidente sul tema, sia sul fronte dei dipendenti sia su quello dei ristoratori", commenta Luca Palermo, Amministratore Delegato Edenred Italia. "Edenred, già da alcuni anni, è protagonista attiva nel promuovere la cultura dell’alimentazione sana e sostenibile in pausa pranzo. Contribuiamo, con molteplici progetti e azioni, a plasmare questo scenario che ha avuto il suo apice nel sodalizio di tre importanti realtà come Iss – Istituto Superiore di Sanità, Fipe – Federazione Italiana Pubblici Esercizi e Rete Città Sane Oms, divenute partner del Programma Food. Con loro abbiamo realizzato un roadshow per la formazione dei ristoratori dove sono stati approfonditi i temi della sicurezza alimentare e nutriziali e della corretta gestione degli allergeni. Il progetto è stato presentato a Roma lo scorso 13 maggio alla presenza dell’allora Ministro della Salute Giulia Grillo e si è sviluppato in tre tappe: Milano, Roma e Palermo”.
“Sempre più persone consumano pasti fuori casa e l'informazione è essenziale per migliorare le abitudini alimentari. Non esiste un alimento da evitare, ma è l'associazione dei cibi che può creare una dieta non adeguata", spiega Olimpia Vincentini, ricercatore dell'Istituto Superiore di Sanità. "Seguendo i principi della dieta mediterranea durante il pasto, vissuto magari in convivialità, si può influenzare il benessere dei dipendenti. La promozione della salute deve anche passare attraverso la ristorazione e mediante i roadshow vengono forniti dei chiari messaggi scientificamente validi e aggiornati seguendo le normative europee nel rispetto dei temi principali della qualità nutrizionale, la sicurezza alimentare e la corretta gestione degli alimenti e degli allergeni”.
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