bevande
14 Luglio 2020AB InBev, prima azienda di birra al mondo con oltre 500 marchi distribuiti al livello globale, fra cui Stella Artois, Corona, Beck’s, Bud Tennent’s Super, Leffe, Hoegaarden, Spaten e Franziskaner, sceglie Dishcovery, start-up modenese specializzata in menu multilingua digitali abbinati ad un funzionale software gestionale specifico per la ristorazione, per un’importante operazione di digitalizzazione dei menu dei locali presenti su tutto il territorio italiano.
In un’ottica di continuità con le diverse iniziative già intraprese a sostegno della filiera – tra cui il progetto Salva Il Tuo Bar (https://salvailtuobar.it) e le linee guida fornite per la riapertura dei locali – AB InBev si è impegnata a dotare i punti vendita aderenti all’iniziativa del servizio di menu digitali di Dishcovery dal momento che, a causa delle misure adottate per far fronte alla fase 2 dell’emergenza COVID-19, il menu cartaceo è stato sostituito con quello digitale.
Attraverso questo accordo, i ristoranti, bar, pub che offrono le birre di AB InBev, ricevono dall’azienda una serie di strumenti di vendita tra cui i menu personalizzati, che garantiscono ai ristoratori massima flessibilità e facilità di gestione delle proposte in menu in real time, su tutti i touch point digitali accessibili ai clienti, e offrono loro la possibilità di organizzare anche eventuali attività di marketing promozionali.
Inoltre, sia AB InBev, sia i partner dell’iniziativa, avranno accesso al sistema gestionale di Dishcovery, una piattaforma dalla quale è possibile gestire a 360° il menu in tempo reale. Con il gestionale si può modificare l’offerta food & beverage anche durante il servizio, si possono inserire informazioni aggiuntive come foto, allergeni, descrizioni, prezzi diversi per menu speciali o degustazioni, varianti dei piatti, eventuali promozioni e molto altro. Infine, il software permette di visualizzare dati statistici di utilizzo e controllare lo storico degli ordini ricevuti, estrapolarli per analisi di marketing e di vendite.
Le due aziende sono partite con un progetto pilota che ha visto il coinvolgimento di 10 punti vendita e prevedono di espandere il servizio – in una seconda fase – a 500 esercizi del territorio italiano.
“Il progetto che stiamo realizzando con AB InBev ci rende particolarmente felici perché ci permette di far emergere tutte le potenzialità di tutti i nostri servizi che fanno parte di quello che è il nostro sistema di digitalizzazione della ristorazione”, dichiarano Marco Simonini e Giuliano Vita, co-fondatori e rispettivamente CMO e CEO di Dishcovery. “Dishcovery non si limita, infatti, a offrire menu completamente digitali che consentono ai clienti di ordinare e pagare direttamente dal proprio cellulare, ma fornisce ai ristoranti un gestionale funzionale e pratico che permette di gestire il menu in tempo reale su tutti i touch point digitali visibili al consumatore con un solo aggiornamento. È questo l’elemento che è maggiormente apprezzato dai ristoratori in questo momento e che ci contraddistingue da semplici soluzioni che offrono l’inserimento di un pdf in un QR code”.
“I bar e i ristoranti sono un elemento fondamentale e molto amato della cultura italiana, oltre a rappresentare il cuore delle nostre comunità locali. - aggiunge Benoit Bronckart, AD Italia e BU President South Europe di AB InBev. - Da sempre AB InBev - che può considerarsi “a capo” della propria filiera per il peso economico e strategico che riveste - cura con grande attenzione la relazione con i punti vendita, una parte fondamentale dell’ingranaggio del tessuto economico italiano. Di fronte ad una situazione di emergenza completamente inaspettata che ha turbato l’industria, abbiamo sentito immediatamente la necessità di dover sostenere il futuro del settore Horeca andando alla ricerca di nuovi progetti e soluzioni pratiche e di immediata applicazione. In Dishcovery abbiamo trovato le competenze e gli strumenti per continuare ad affiancare i nostri partner sul territorio in modo costruttivo, e siamo entusiasti di poter supportare – attraverso questa partnership – l’ulteriore crescita di una start up davvero innovativa.”
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A cura di Matteo Cioffi
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