caffè

05 Luglio 2022

Dal chicco (specialty) alla tazza: a Milano il flaghship di Cafezal

di Anna Muzio


Dal chicco (specialty) alla tazza: a Milano il flaghship di Cafezal

In 500 metri quadri di design si trovano torrefazione, spazio per corsi, caffetteria con cucina firmata Eugenio Roncoroni e presto spazio per coworking e per un esclusivo “speakeasy del caffè”

Molto più di un coffee-shop. A dimostrazione che l’asticella della ricerca di tanti (non un) caffè di qualità si sta alzando anche nel Belpaese arriva uno spazio milanese davvero unico nel panorama cittadino, e anzi nazionale. Si tratta del secondo punto vendita di Cafezal, la creatura dell’ingegnere brasiliano Carlos Bitencourt, tra i primi ad aprire una caffetteria specialty a Milano, nel 2017 in via Solferino. Questa però è un’altra storia: in viale Premuda, zona assai vivace a 15 minuti a piedi dal centro, si dipanano, in 500 metri quadrati su due livelli, una torrefazione con macchina da 15 chili (presto sarà raggiunta dalla “piccola” che ha lavorato in via Solferino fino ad ora), un locale di design con pareti blu cobalto e la palma firma del brand progettato dall’architetta Barbara Zanetti e qualcosa di più.

La caffetteria

L’offerta di caffetteria è estremamente ampia e i caffè sono scelti grazie ai contatti del titolare che viaggia in Sud America per selezionarli personalmente in piantagione (ma non solo Brasile o Sud America certamente si troverà). Espresso semplice e doppio (1,5 e 2,5 euro), espresso con due monorigini (dai 3 euro per il doppio) e premium (5 euro), cappuccino, Flat White, filtro (dai 5 agli 8 euro), ibrik, Cold Brew, cascara, Cold Brew Tonic ed Espresso Tonic. C’è anche una ancora rara (per l’Italia) macchina per Nitro Coffee (6 euro), il caffè azotato freddo e con la schiuma che sembra una Guiness.

La macchina che troneggia al banco è una sconfinata ed elegantissima Victoria Arduino Black Eagle Maverick che esegue oltre all’espresso l’estrazione in Pure Brew, un particolare tipo di caffè filtrato (4 euro). Un angolo del banco è dedicato alla mixology con cocktail con (Cold Brew Negroni, Coffe Margarita, Coffee Tiki) o senza caffè.
Tra le particolarità lo schermo che al bar consente al cliente di vedere i valori di temperatura e pressione dell’acqua al momento della preparazione del suo espresso per invogliarlo a chiedere al barista spiegazioni sull’estrazione.

Interessante anche l’offerta food (c’è una cucina parzialmente a vista grazie a una finestrella) elaborata da Eugenio Roncoroni, chef titolare dei tre Al Mercato Milanesi. In primo piano la colazione con i classici internazionali come Acai Bowl, uova in camicia su toast, sandwiches e Potato Salad e qualche proposta più nostrana come cotoletta e insalate.

I corsi

Alzare l’asticella si diceva, a partire dal cliente finale. Che anche a seguito delle chiusure pandemiche e dovendosi per forza fare e procurare il caffè a casa ha iniziato a incuriosirsi e documentarsi. E oggi torna al bar non sempre, ma spesso con nuove esigenze. 

Lo spazio adiacente alla torrefazione, separato da un vetro e nella quale si tosteranno i caffè per la vendita (e-commerce e in negozio), è dedicato ai corsi. Pensati sia per i totali neofiti che vogliono saperne di più (e per loro l’offerta sta crescendo, daLady Café a Ditta Artigianale Carducci; qui il corso base costa 15 euro) sia per i professionisti del settore che troveranno corsi di alto livello guidati da un esperto Q Grader, certificato dalla Specialty Coffee Association.

Al piano seminterrato in preparazione c’è uno spazio co-working “pensato per i freelancers che girano intorno al mondo del caffè e del food e che si troveranno a lavorare con persone con interessi simili” e un club per soli membri “una specie di speakeasy del caffè, con una quota annuale e la possibilità di bere origini davvero particolari” ci spiega Carlos.

La fabbrica del caffè

Aperta mattina a sera e sette giorni su sette, Cafezal (termine portoghese che indica la piantagione di caffè) “vuole essere un luogo di degustazione, di formazione culturale, di commercio e di aggregazione attorno al tema degli Specialty Coffee in tutte le sue declinazioni”. Non mancheranno gli incontri con i coltivatori di Specialty e i campioni baristi da tutto il mondo.

“Cafezal Coffee Hub – spiega ancora Bitencourt – è in primis una torrefazione, un luogo dove la cultura del caffè si respira in ogni angolo. Ma è anche un posto bello, dove trascorrere momenti di svago o di lavoro degustando un caffè di grande qualità, all’insegna della conoscenza di questo incredibile mondo”.

TAG: CAFFè DIEMME,SPECIALTY COFFEE,CAFEZAL,CARLOS BITENCOURT

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