07 Luglio 2022
“Abbiamo vinto di nuovo i Mondiali, se la vogliamo dire in termini sportivi – esulta Nuccio Caffo amministratore di Gruppo Caffo 1915 – come nel calcio ci sono diversi campionati e categorie che definiscono le capacità delle squadre e il loro valore, vincere questo concorso ci dà maggiori soddisfazioni rispetto alle competizioni “minori” e con storia breve. Il Concours Mondial de Bruxelles è una competizione enologica internazionale di riferimento riconosciuta per l’indipendenza, il rigore e il processo di degustazione a garanzia del valore dei risultati e dell’autorevolezza indiscussa e di riferimento rispetto ai più recenti e talvolta meno autorevoli concorsi. Perciò, vale la pena sottolineare la caratura del premio perché troppo spesso ci si accontenta di un titolo qualsiasi per sentirsi campioni, ma per esserlo davvero è necessario vincere le gare più dure, dove c’è maggiore competizione. Se poi, la vittoria si ripete negli anni come in questo caso, la soddisfazione è ancora più grande perché si annulla anche il minimo margine di errore”.
Per assicurare imparzialità e rigore i degustatori della giuria sono stati profilati in collaborazione con un’equipe di ricercatori dell’Istituto di Statistica dell’Università Cattolica di Lovanio (in Belgio) e i campioni dei superalcolici premiati sono sottoposti ad ulteriori analisi per garantire la piena soddisfazione del consumatore. Inoltre il Concours si tiene ogni anno in una località diversa.
E così, se ce ne fosse bisogno, gli estimatori di Vecchio Amaro del Capo hanno una ennesima garanzia sulla qualità e cura artigianale del prodotto da sempre composto da 29 botaniche, in parte coltivate direttamente nell’azienda agricola del Gruppo Caffo ubicata in Calabria quindi a chilometro zero, con un’attenzione alla sostenibilità e un fare artigianale frutto del sapere dei mastri distillatori Caffo.
Solo così si possono raggiungere le vette più alte del mondo come ha fatto ancora una volta Vecchio Amaro del Capo. “Siamo orgogliosi di questa vittoria che si ripete negli anni. Questa infatti è la terza medaglia assegnata a Vecchio Amaro del Capo classico dallo stesso Concorso negli ultimi anni. Una vittoria non certo casuale che conferma la qualità del prodotto stesso, ma soprattutto che la stessa rimane inalterata nel tempo”, prosegue Nuccio Caffo.
Inoltre, anche la “Riserva del Centenario” di Vecchio Amaro del Capo ha vinto nel 2016 la Gran Gold Medal allo stesso Concorso Mondiale, portando a 4 le medaglie vinte dal brand in pochi anni.
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A cura di Matteo Cioffi
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