fiere
04 Luglio 2013Il rivolo di caffè esce dal braccio della macchina del bar e si rovescia al centro della tazzina. Il barista alza lo sguardo verso una persona che entra nel locale e questa con un’occhiata gli fa “la” richiesta. Da dietro il bancone il barista cerca di muoversi, ma ha le mani incatenate. Quindi è la volta di un meccanico che non riesce a spostare gli attrezzi, perché bloccati da una catena. E c’è anche il professionista seduto alla sua scrivania con i polsi stretti dalle maglie metalliche.
Poi con decisione è proprio quest’ultimo a rompere il vincolo e con una reazione concatenata anche gli altri se ne liberano. Lo slogan che appare sullo schermo, una frase di monsignor Mariano Magrassi, simboleggia un coro unanime: “Se si organizza l’usura, si può organizzare anche la lotta all’usura”.
Sono le scene di un vissuto quotidiano che la finzione di un cortometraggio di Claudia Pipitone, VD del Liceo Classico Domenico Cotugno dell’Aquila, intitolato Insieme si può ha saputo riproporre in maniera così veritiera da aggiudicarsi la vittoria del premio Libero Grassi.
Per la prima volta questo e altri tre cortometraggi vincitori del concorso ideato e realizzato da Solidaria con la collaborazione di Confcommercio Imprese per l’Italia sono stati proiettati sul grande schermo allestito a Trame, il festival dei libri sulle mafie che si svolge ogni anno a Lamezia Terme. In questa terza edizione, con la direzione artistica affidata a Gaetano Savatteri, è stato deciso di esplorare altri linguaggi oltre alla saggistica e, a corollario di dibattiti che prendevano spunto dai libri, sono stati proposti film e momenti musicali.
La cinque giorni di Festival è stata una vera e propria full immersion di cultura della lotta alla mafia in cui si sono susseguiti oltre cinquanta appuntamenti fra dibattiti, discussioni, approfondimenti e spettacoli in grado di riempire le piazze e i chiostri dei palazzi d’epoca della cittadina nel cuore della Calabria, dove la ‘ndrangheta è ancora fortissima. In questo contesto, di fronte ad una platea così specializzata, i filmati del premio Libero Grassi hanno riportato l’attenzione su quanto il settore del commercio e dei servizi, cioè il terziario, sia terreno fertile per chi persegue attività criminose, da quella più frequente dell’usura a quella più insidiosa e nascosta dell’infiltrazione mafiosa anche a scopo di riciclaggio. Gli spot da due minuti prodotti dalle scolaresche, degni delle migliori fiction cinematografiche e televisive, hanno trovato un’accoglienza di tutto rispetto e sono stati la dimostrazione che i cittadini sono molto attenti e pronti a recepire l’importanza del contrasto alle mafie. Lo ha capito benissimo il sindaco lametino, Gianni Speranza, al quale va il riconoscimento di aver saputo ideare un’iniziativa originale e in grado di migliorarsi e crescere di livello ad ogni edizione.
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