bevande
27 Aprile 2015La decorazione diventa spunto per una nuova logica di progetto, una modalità di racconto che i progettisti utilizzano per reinterpretare in modo nuovo i rivestimenti. I designer reinterpretano quindi le mode utilizzando i rivestimenti come nuovo linguaggio decorativo. Il gusto contemporaneo, grazie a miscellanee materiche, cromatiche e formali, dà in questo modo vita a spazi ibridi e iper decorati. In questa ottica le aziende propongono prodotti che meglio riescono a modulare mondi diversi per ricreare ambienti molto caratterizzati. Le aziende rispondono al mercato dando opzioni di mood differenti e costruendo una raccolta di stili che segue i periodi storici. Sono due le tendenze contemporanee che hanno portato alla riscoperta di questi materiali. Il primo tema è il ritorno alle tradizioni (nel food come in altri ambiti). Ci si riappropria dei materiali della tradizione per ricreare ambiti di lavorazione a vista, recuperando l’aspetto laboratoriale della preparazione dei cibi. Questo trend utilizza le piastrelle da rivestimento classiche: piastrelle diamantate, lisce bianche e colorate, oppure le decoratissime azulejos portoghesi e infine le nostre maioliche che ritornano come protagoniste per i nuovi ristoranti (www.madeamano.it + www.etruriadesign.it).
Il secondo aspetto è la tendenza di destrutturare lo spazio frammentandolo in geometrie pure. Resine cementi colorati e gres trasformano lo spazio in puzzle colorati e contemporanei (Azulej Tiles by Patricia Urquiola for Mutina www.mutina.it). I designer, seguendo queste due tendenze, ridisegnano gli spazi in modo da renderli più caratterizzati ed in questo modo tipicizzando i differenti ambiti funzionali.
Una piazza urbana
Al Mercato Centrale di Firenze di Piazza San Lorenzo lo studio di architettura Archea Associati di Firenze riqualifica lo spazio ripensandolo come una nuova piazza urbana, un teatro del gusto in cui si affacciano le botteghe. In questo caso i rivestimenti ceramici firmati Tagina sono interpretati in chiave moderna a supporto dell’aspetto più tradizionale delle botteghe dei mercati coperti totalmente a vista. L’area del laboratorio viene estesa concettualmente con le piastrelle in tutto il negozio. L’architetto Marco Casamonti racconta così il progetto … “L’insieme architettonico valorizza la vocazione artigianale delle botteghe, disposte, come lungo una strada o una piazza, secondo una sequenza ordinata che realizza un sistema espositivo “aperto” in grado di consentire la piena visibilità dei laboratori di lavorazione e la godibilità da parte del pubblico dell’attività manuale connessa con la preparazione dei cibi. Tutti gli spazi delle botteghe, sia di preparazione che di somministrazione e vendita, così come le aree destinate ai servizi, sono pensate per restituire, seppur ognuna con le sue specifiche caratteristiche funzionali, un’immagine unitaria e gioiosa di mercato. Il primo piano del Mercato Centrale realizza a Firenze una nuova tappa di un itinerario europeo dei mercati storici ed enogastronomici all’interno di una architettura che coniuga, con una consapevolezza tutta rinascimentale, modernità e tradizione…”.
Pareti speciali
Sempre a Firenze, progettato dallo Studio Deferrari+Modesti, è interessante il locale La Petite Cocktail Restaurant. Ecco come viene raccontato il locale nel sito dei progettisti: “Molteplici sono le suggestioni che hanno corroborato l’idea attorno alla quale la parete ha preso forma. I paramenti murari e i lastricati di Firenze costituiscono un primo riferimento: pietre lisce giustapposte a rugose, superfici levigate accanto a scalpellate, rigate, bocciardate; la geometria, la tridimensionalità delle bugne. Le sculture parietali di Costantino Nivola hanno anch’esse lasciato la loro traccia nel disegno della parete. Nella parete dunque si ritrova l’elemento più riconoscibile dello spazio, la traccia che maggiormente riesce a connotarlo, ma senza una eccessiva fissità e rigidità, poiché è mutevole con la luce e produce, di ora in ora, effetti variabili grazie al disegno delle ombre. Per raggiungere questo risultato, la ricerca si è indirizzata nelle progettazione di un unico elemento in grado, a seconda della sua rotazione e della posizione degli elementi tra loro, di creare infinite configurazione variabili. La parete è stata poi realizzata scomponendo l’elemento in lastre triangolari di travertino, di spessore variabile, incollate ciascuna su supporti diversi. Per ottenere la complessità geometrica ed il gioco di ombre ricercato, è stato studiata la posizione e la rotazione di ogni singolo pezzo.” Una parete quindi “su misura” figlia della forte esigenza di caratterizzare l’ambiente in maniera unica con pareti speciali. Il risultato è una superficie affascinante nuova e contemporanea ma che ha fortemente connotate le sue radici materiche.
I pavimenti segnaletici
Al The Cake di Kiev c’è un pavimento che, come un puzzle, disegna le aree di passaggio o di sosta. In questo locale le piastrelle diventano sinonimo di comunicazione e design contemporaneo. Questa è l’idea dello studio 2B.Group che interpreta l’inserimento delle decorazioni a pavimento come indicazione di flusso per gli utenti. La decorazione a terra, in modo non troppo invasivo e impattante diventa un elemento segnaletico per l’identificazione dei flussi. Gli architetti decidono che il colore bianco delle piastrelle esagonali indica lo spazio dei flussi pedonali mentre in prossimità dei tavoli e dei banconi le piastrelle cambiano colore diventando scure. Le aree dense e scure cromaticamente segnalano la presenza degli arredi e le loro diverse funzioni. L’idea è interessante e il locale pop è pensato nel mood più corretto per servire torte e pasticcini colorati. Un modo onirico e divertente che racconta un mondo festoso: Quello delle torte!
Un secondo esempio che utilizza il cambio di pavimento per disegnare gli ambiti funzionali differenti è il Gastrobar Kompaniya, progettato dallo studio DA architects a San Pietroburgo. Il pavimento ritaglia le aree di sosta vicino al bancone e alle sedute con ceramiche decorate lasciando le aree di flusso a parquet. Concettualmente le aree di attrazione della fruizione del cibo vengono evidenziate con le quadrotte decorate mentre le aree di scorrimento meno importanti vengono I designer giocano graficamente anche con il piano del bancone, attraverso il cambio di materiale; infatti alternano legno a marmo, creando un ritmo altalenante di materie e funzioni. In questo modo si vengono a gerarchizzare le aree attraverso il cambio di materiale.
Pareti stampate e decorate
Un esempio interessante di come grafica e architettura riescano a integrarsi nella realizzazione di uno spazio interessante è il ristorante Satya Orientale Kitchen di New York nel quale hanno lavorato parallelamente due studi: uno di architettura, ODA-Architecture in collaborazione uno studio di grafica: IF Agency. Le pareti del locale vengono ridisegnate grazie ad una grafica stampata su tavolette di legno che replicano una parete piastrellata fuori scala. L’elemento grafico decorativo e tradizionale va a contrastare con l’aspetto urbano del locale. Gli arredi, quali sedute, tavoli e banconi sono assolutamente contemporanei, come le luci disegnate su misura. Il mood del locale è innovativo e l’elemento caratterizzante è sicuramente il modo in cui sono state trattate le partizioni verticali. Un colore piatto avrebbe cambiato completamente l’immagine rendendo il locale molto meno riconoscibile. Il segno distintivo e la personalità del locale è proprio data dal carattere delle pareti.
Anche nel ristorante della Farm sudafricana Babylonstoren ritroviamo una particolare decorazione sulle pareti: è il menù tradotto in illustrazioni e trasportato in ceramica. L’effetto è sofisticato e inusuale. Decisamente eleganti, nello spazio bianco, le grandi figure disegnate a tratto come le vecchie serigrafie delle illustrazioni di inizio secolo. I disegni rappresentano gli animali della fattoria adiacente che propone oltre ad un servizio di FarmHotel anche un ottimo ristorante con prodotti provenienti dalla fattoria stessa. L’idea di rappresentare gli animali della fattoria grazie a piastrelle decorate rispecchia il concept e arriva chiaro all’utente.
Consuelo Redaelli, titolare dello studio Toolskit di Milano, è specializzata in progettazione d’interni per bar, ristoranti, mense aziendali, stand, allestimenti temporanei fieristici, chioschi e isole tipiche e di progetti di comunicazione a 360° e di eventi, realizzati chiavi in mano. È anche docente presso all’Istituto Europeo di Design Milano IED nel corso di tesi di interior design.
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A cura di Matteo Cioffi
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