pubblici esercizi
05 Dicembre 2011Gli Studi di settore hanno fatto scuola. Il nuovo Redditometro presentato lo scorso 25 ottobre dall’Agenzia delle Entrate si basa su una metodologia che somiglia molto a quella che da oltre quindici anni è croce e delizia delle imprese con ricavi al di sotto dei cinque milioni e poco più di euro.
La differenza è che nel caso degli Studi di Settore i protagonisti sono le Imprese ed i loro ricavi, nel Redditometro le Persone e i loro redditi.
Ma com’è fatto il nuovo Redditometro? Intanto bisogna dire che sono oltre 100 le voci di spesa che il fisco metterà sotto osservazione: dalle spese per gli asili nido a quelle per le colf, dall’iscrizione al circolo sportivo ai viaggi organizzati, dall’abbonamento telefonico a quello per la pay-tv solo per citarne alcune.
Per le sue caratteristiche il Redditometro si candida ad assumere la doppia valenza di strumento di controllo e di compliance (collaborazione) anche se il Direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, ritiene che la sua vocazione principale sia proprio quella della compliance visto che verrà messo a disposizione dei cittadini per verificare la coerenza tra livelli di spesa e redditi dichiarati.
Da un punto di vista operativo è noto che ci sarà una partenza sperimentale per due-tre mesi prima che il nuovo Redditometro sia pienamente operativo. Gli accertamenti riguarderanno le dichiarazioni 2010 (reddito di imposta 2009) e i contribuenti a partire da febbraio 2012 potranno utilizzare un software per verificare la coerenza tra la propria capacità di spesa e il reddito dichiarato. Ecco il senso della compliance anche se allo stato è pro-futuro.
Oltre 100 voci
Le oltre 100 voci che saranno utilizzate per misurare la capacità di spesa, e dunque di reddito, si possono aggregare in sette categorie: abitazione, mezzi di trasporto, assicurazioni e contributi, istruzione, attività sportive-ricreative e cura della persona, altre spese significative e investimenti immobiliari e mobiliari netti. Vale a dire che sotto l’occhio del Fisco finiscono le spese per l’acquisto di case, per mutui e ristrutturazioni, per elettrodomestici, arredi ed utenze domestiche, ma anche conti correnti, libretti, titoli, azioni, oro, numismatica e assicurazioni. E naturalmente non verranno trascurate le spese per automobili, moto, barche e persino vacanze, corsi di studio, attività ricreative e sportive.
Le oltre 22 milioni di famiglie prese in esame hanno dato vita a 55 gruppi omogenei (cluster) per mezzo dell’incrocio tra le undici tipologie di nucleo familiare considerate (ad esempio coppia con figli, persona sola con oltre 65 anni, ecc.) e le cinque aree geografiche (Nord-Ovest, Nord-Est, Centro, Sud, Isole) in cui è stato suddiviso il territorio nazionale.
Se lo schema di gioco ricalca quello adottato per gli Studi di Settore all’interno di ciascun gruppo omogeneo si procederà a selezionare, con criteri al momento non noti, un campione di famiglie che secondo il fisco presenta una sostanziale coerenza tra capacità di spesa e reddito dichiarato.
L’utilità dello strumento
Queste saranno le famiglie, gruppo omogeneo per gruppo omogeneo, di riferimento per tutte le altre. Quando si verificherà uno scostamento significativo l’Agenzia delle Entrate si attiverà con una serie di iniziative che saranno proporzionate all’entità dello scostamento stesso.
Il Direttore dell’Accertamento, Luigi Magistro, ha spiegato che se lo scostamento tra la spesa effettiva e il reddito dichiarato risulterà basso, il Fisco non procederà, ma nel caso in cui si dovesse stimare una situazione di rischio medio di evasione, quindi in presenza di uno scostamento elevato, l’Agenzia chiederà ulteriori approfondimenti al contribuente per eventuali accertamenti di natura presuntiva.
Lo strumento, insomma, non serve a supportare direttamente l’accertamento nei confronti del contribuente, ma costituisce una base di partenza utile ad individuare il rischio di evasione e a far capire al contribuente che il fisco è a conoscenza di questo rischio di evasione.
All’interno di questa dialettica prende forma la funzione di compliance fiscale del nuovo Redditometro
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