spirits
03 Aprile 2023Per Cointreau è tempo di cambiare volto alla sua bottiglia. Non una rivoluzione, nemmeno uno stravolgimento, ma un tocco di modernità in più. Un new look presentato in anteprima a Milano presso la location delle Fonderie Napoleoniche Eugenia, che ha ospitato l’alzata di sipario della bottiglia rivisitata.
A svelare la novità lo stesso Alfred Cointreau (guarda videointervista a seguire), membro della sesta generazione della famiglia proprietaria e fondatrice del noto liquore agrumato francese. Il progetto di restyling ha, dunque, comportato un’aggiunta di elementi illustrati che richiamano con maggiore propensione l’essenza del prodotto e la secolare storia della distilleria che lo produce. Distilleria situata fin dalla nascita (1849) ad Angers, capoluogo del dipartimento del Maine e Loira.
Il nuovo pack è stato studiato per stimolare anche l’effetto sensoriale, dal tatto alla vista, mentre alcuni elementi grafici, come il nastro e il medaglione sono stati arricchiti con richiami cromatici e storici che appunto rimandano alla tradizione di Cointreau. In questo sforzo si è voluto omaggiare il terroir di produzione e il frutto da cui il liquore nasce: l’arancia. Il “frutto dorato” compare per la prima volta sulla bottiglia, insieme alle forme stilizzate che richiamano l’architettura della distilleria storica in toni ramati, il colore degli alambicchi con cui il liquore viene da sempre realizzato. Tocco poi ambientale: la bottiglia è realizzata con vetro riciclato fino a tre volte.
«Con questo nuovo design abbiamo voluto preservare l’estetica originale ricercata dal fondatore Édouard Cointreau, valorizzandone la storia, le origini e il prezioso frutto alla base del suo gusto unico, ovvero l’arancia, simbolo del territorio e delle radici francesi. Questa nuova bottiglia riflette interamente l’immagine di Cointreau: moderno, elegante e radioso», ha commentato Fanny Chtromberg, Direttore Internazionale di Cointreau.
Alfred Cointreau, è venuto a Milano per presentarci le novità che riguardano la bottiglia, ce le descrive?
Abbiamo ridefinito la bottiglia. Si comincia con una nuova capsula di color rame, lo stesso dei nostri alambicchi, che è stata posta qualche centimetro più in alta per favorire la maneggevolezza del barman. Scendendo troviamo il classico medaglione con su impressa la data di nascita della nostra distilleria, accompagnato da una livrea di colore arancione per ricordare l’elemento cromatico che contraddistingue Cointreau. L’etichetta, dal canto suo, fa un passo indietro alle origini riappropriandosi della forma rettangolare e accogliendo al centro delle immagini e illustrazioni che richiamano la nostra distilleria. Poi una piccola rivoluzione: per la prima volta nella storia abbiamo aggiunto sull’etichetta l’immagine delle arance. Sulla parte laterale abbiamo poi stilizzato delle finestre per richiamare quel concetto di luminosità e radiosità delle arance che è l’ingrediente principale del Cointreau. Non cambia, invece, la forma iconica della bottiglia, che rimane quadrata. Abbiamo infine inserito un Qr Code che, una volta inquadrato, rimanda al nostro sito Internet dove si possono trovare più di 500 ricette di cocktail.
Lei è qui anche per spiegare e ribadire l’importanza del mercato italiano per Cointreau, giusto?
Esattamente. L’Europa nel suo complesso è un’area molto strategica per il prodotto, in particolare l’Italia è importante per una ragione principale: c’è una forte connessione culturale tra la Francia e l’Italia, basata sull’apprezzamento per i luoghi storici di produzione di alcolici e una forte passione nei confronti di antiche ricette di liquori e spirit. Questa particolarità fa parte del Dna dei due Paesi.
Sono infatti due paesi che confinano, vicini l’uno all’altro: c’è affinità anche a livello di gusto secondo lei?
Non saprei con esattezza, però sono certo che esista una forte sinergia. Personalmente sono molto legato all’Italia e mi piace attraversarla a bordo della mia moto Ducati.
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A cura di Matteo Cioffi
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