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C

he si tratti di barista, ristoratore o

pizzaiolo, l’esercentedi oggi dovrebbe

avere dei veri e propri superpoteri.

In primis il potere dell’ubiquità,

ossia

la capacità di trovarsi in più luoghi nello stesso

momento. Viviamo tempi in cui i clienti vogliono

sempre più disponibilità in termini di orari e di

aperture. A torto o a ragione, la richiesta che ar-

riva è di maggiore flessibilità: aperture 365 giorni

all’anno, 7 giorni su 7. Come se non bastasse,

si diffonde la pretesa di poter essere serviti in

qualsiasi orario: un cocktail a regola d’arte anche

a fine pasto, una pranzo a metà pomeriggio o

a tarda notte anche in giorno infrasettimanale

quando un tempo la cucina era rigorosamente

chiusa e così via.

Per poter accontentare queste richieste servono

magie: quando e come portare avanti tutto il lavoro

invisibile che il cliente non vede? Dai rapporti

coi fornitori alla sistemazione del magazzino,

dall’organizzazione del lavoro alla marea di carte

e fatture per il commercialista…

Il “bravo esercente” dovrebbe avere altri super-

poteri

:

il dono del buonumore perpetuo

per

essere sempre sorridente e disponibile anche nelle

giornate più nere e anche di fronte ai clienti più

indisponenti;

il potere della conoscenza eco-

nomica

di un laureato ad Harvard per calcolare

i giusti costi dei prodotti che si propongono e

stimare con precisione i giusti margini del gua-

dagno; i

l potere della preveggenza

per sapere

in anticipo quanti clienti entreranno nel locale,

cosa sceglieranno e in che quantità, così da poter

programmare gli acquisti e ridurre gli sprechi.

C’è infine un altro grande superpotere

richiesto

all’esercente di oggi:

l’onniscienza

, ossia la fa-

coltà di conoscere tutto ciò che è accaduto in

passato, ciò che sta accadendo nel presente e

anche quello che accadrà in futuro!

Baristi e ristoratori dovrebbero conoscere a me-

nadito tutte le caratteristiche dei prodotti che

vendono, dovrebbero essere sempre aggiornati

sulle ultime novità quando si parla di bevande,

di alimenti o anche di attrezzature. L’esercen-

te dovrebbe essere il primo consigliere del suo

cliente, un super esperto a cui si affida, consape-

vole di avere di fronte una persona competente,

preparata e di fiducia.

Sarebbe bello, ma siamo nel mondo reale

e super-

poteri non è dato averne. Quel che è possibile

fare è lavorare al meglio con impegno, passione

ed onestà e i risultati arriveranno.

Superpoteri o no

, la categoria deve però attrez-

zarsi per rispondere a queste nuove richieste.

Impossibile pensare di fare solo una guerra di

resistenza a tendenze che sono ormai troppo

diffuse e che soprattutto i più giovani conside-

rano “naturali”. Anche perché trovare qualcuno

capace di rispondere alle nuove esigenze non è

impossibile (ad esempio, sul fronte delle aperture,

le grandi catene organizzate) e la classica impresa

famigliare, che si trova ovviamente più in affan-

no, deve ideare soluzioni ragionevoli sfruttando

i propri punti di forza a partire dalla qualità e

dal servizio.

Ma almeno su un fronte, quello della conoscenza,

Mixer, che opera anch’esso nel campo del possi-

bile e del reale, una mano può darla. E chi avrà

la pazienza e il tempo di sfogliare le prossime

pagine potrà approfondire le proprie conoscenze

sulle tendenze del mondo dei succhi e delle bibite

(da pag.10), dei gelati (da pag.26), sui costi dei

cocktail (pag 64) e molto altro ancora.

I superpoteri degli esercenti italiani

L’editoriale

di David Migliori

2

Mixer

GIUGNO 2015

Buona lettura.