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V

ietato parlare di nuova tassazione, o il

premier, che ha promesso 18 milioni di

tasse in meno con la Legge di Stabilità,

potrebbe infuriarsi. In effetti i 500milioni

di euro che la filiera del gioco pubblico

deve versare allo Stato durante l’anno non rap-

presentano una tassazione ulteriore, bensì una

riduzione annuale degli aggi, in virtù della quale

i concessionari che gestiscono le reti delle slot,

devono versare in due tranche. Ripartendo la

cifra con gli altri attori di filiera, “rinegoziando

i relativi contratti”. Ergo, tutti devono contri-

buire: gestori di giochi ed esercenti compresi.

Inevitabile lo scompiglio generale, al punto che,

a fine 2014, quando la norma stava per entrare

in vigore, sono state rimosse quasi 50mila slot,

con gli operatori che hanno rinunciato allemeno

performanti. La legge prevede che contribuisca

al versamento chi ha tenuto in esercizio le slot

durante lo scorso anno, attraverso una quota,

da definire (!), per ogni apparecchio. A cau-

sa di questa insolita formulazione, non si può

neppure rimuovere una slot dal proprio loca-

le per essere esonerati dal versamento: se un

esercente decidesse di farlo oggi, si vederebbe

comunque recapitare una richiesta di versamen-

to. Un principio di cui deve tener conto chi non

ha ancora contribuito, rinegoziando il proprio

compenso con il gestore di fiducia. Nonostante

varie proteste e contenziosi, il Tar prima e il

Consiglio di Stato poi, hanno ribadito che la

norma è legittima, poiché se (e solo se) tutti

collaborano, ci sono i margini per far fronte

alla spesa. A fine aprile i concessionari hanno

anticipato i primi 200 milioni per conto della

filiera, ma adesso devono rifarsi sugli altri attori,

segnalandoli all’autorità qualora si rifiutassero

di adempiere. Con il rischio, per tali soggetti,

di essere esclusi dall’albo dei Monopoli (Ries) a

cui devono appartenere gestori ed esercenti per

operare. Il quadro normativo rimane comunque

incompleto: non a caso il governo ha promesso

di intervenire chiarendo gli importi dovuti da

ognuno attraverso la Legge Delega, da attuare

durante l’estate, che promette la riforma del gioco

pubblico definendo, tra le varie cose, lemodalità

di versamento delle equote in vista della sca-

denza di ottobre. L’ipotesi è di una ripartizione

dei 500 milioni tra slot e vlt in percentuali del

70 per le prime e 30 per le seconde (che non

interessano i bar). Da tale criterio si definirà

quanto dovuto per ogni macchina, con gestori

ed esercenti che potranno ripartire liberamente

tra loro, trattandosi di accordi privatistici. E con

l’unica certezza che a cambiare non sarà il contro

finale. Almeno, non per il 2015.

M

72

Mixer

LUGLIO/AGOSTO 2015

Giochi al bar

GLI ESPERTI

In nome della

Stabilità

DA QUEST’ANNO TENERE UNA SLOT IN UN

BAR COSTA DI PIÙ, A CAUSA DELLE NUOVE

NORME PREVISTE DALLA LEGGE DI STABILITÀ

PER IL 2015. MA QUANTO DEVE PAGARE UN

ESERCENTE E, SOPRATTUTTO, COME?

DI ALESSIO CRISANTEMI

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