questo va sottolineato che anche chi acquista
deve, o almeno dovrebbe, essere in possesso
di conoscenze e accessori che gli permettano
di apprezzare al meglio quella determinata
etichetta. Se chi compra per bere in pochi
giorni viene posto di fronte ad un numero
limitato di necessità (cantina, cantinetta, bic-
chieri dedicati ecc…), ciò non accade per chi
decida di posticipare l’apertura della bottiglia.
A questo fa seguito quella serie di conoscenze
relative ai nemici della corretta conservazione
di un vino. I nomi? Luce, acqua e gas. Non
si tratta di bollette, ma di agenti comunque
pericolosi per il vino; ciascuno a modo suo.
Per prima la luce. Evitate di acquistare –mai
comprare vini in vetrina o in balia di faretti
o luci troppo violente- e conservare i vini in
condizioni di estrema luminosità. Il troppo
stroppia anche in riferimento a calore (gas) e
umidità (acqua). In quest’ultimo caso addirit-
tura si potrà danneggiare tanto il contenuto
quanto il contenitore. Se è troppa (il valore
ideale si aggira sul 70%) crea muffe sul tappo
e sull’etichetta (per non rovinarle consiglio
di avvolgere le bottiglie con pellicola traspa-
rente per alimenti), allo stesso modo valori
troppo bassi di umidità potrebbero essere
non meno pericolosi, rischiando di asciugare
talmente tanto il tappo da provocare possibili
fuoriuscite di liquido.
i vantaggi delle cantinette
Non scoraggiatevi perché queste premure
vi permet teranno di non r ischiare di
trasformare il vino tanto desiderato in ‘amaro
calice’. Infine i locali. Prendete spunto da
dove il vino nasce: la cantina (temperatura
e umidità costante). Vivete in città e non
potete accollarvi ulteriori spese per un
locale che ospiti le bottiglie? Acquistate
le cantinette! Ce ne sono in commercio di
eccellenti. Ne consiglio l’acquisto anche a
coloro che dispongano di cantine degne di
questo nome. Motivo? Le cantinette potranno
essere disposte comodamente anche nel retro
del locale, avendo così il vantaggio di avere
a portata di mano, ma senza prescindere
da un’ottimale conservazione, le etichette
pronte da bere. Concludo dicendo che il
miglior luogo per conservare una bottiglia,
poco importa il costo mentre lo è molto di
più l’emozione che ha suscitato, è –senza
paura di smentita- il luogo della memoria.
M
luglio/agosto 2015
mixer
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