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mixer
novembre 2015
G
elatine commestibili luminose, una sedia di tofu
o uno snack di insetti, un porridge di lumache
e un biscotto indossabile sul dito pronto ad
essere immerso nella Nutella; un uovo Ogm a
base piatta e un cyber egg. Sono installazioni
artistiche, articoli già in vendita e piatti di chef stellati:
ma qual è arte, quale prodotto o piatto? Le distinzioni
sono sfocate. Il food design è una disciplina recente
(il primo progetto considerato tale, le Techno Tapas
di Martì Guixé, è del 1997) che applica le logiche del
design (estetica, funzionalità, innovazione, interpre-
tazione della società) al cibo. Oggi, sconfinata nel
design industriale e nelle cucine dei ristoranti stellati,
promette di uscire dalla gabbia dorata delle gallerie
d’arte e di sporcarsi le mani nel mondo reale della
ristorazione e dell’alimentare.
Food Design
prossima frontiera
Nato nelle gallerie d’arte e approdato alle cucine e all’industria, l’approccio
estetico al cibo promette di rivoluzionarne presentazione e consumo.
Perché, a volte, l’occhio (e l’idea) contano più del gusto
di anna Muzio
Nuove tendenze
pubblico esercizio
Il Pharmacafé (qui e nelle immagini della pagina
a fianco), una mostra aperta a febbraio
2015 a Dubai per esplorare il futuro della
sanità. Un “bar” offriva ai visitatori cocktail
personalizzati sul loro DNA a base di erbe come
lemongrass, rosmarino, timo e tarassaco