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novembre 2015

mixer

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il nuovo ruolo del cibo

Il modo in cui viene presentato il cibo ha sempre avuto

una grande influenza in cucina, pensiamo alla nouvelle

cuisine. Negli ultimi anni però il cibo ha assunto una

valenza particolare. Da necessità quotidiana è diven-

tato identità, status symbol, ha sostituito la politica e

forse anche la scienza come aspirazione, argomento

di conversazione. Approfittando anche dei suoi legami

con argomenti “caldi” come la salute e la sostenibilità

ambientale. I cuochi sono diventati star, il cibo oggetto

di culto, la ricerca dell’ingrediente genuino e naturale

o del ristorante del giovane talento emergente un’os-

sessione, le foto di piatti su Instagram e Facebook una

necessità, il cibo sembra aver rimpiazzato l’arte come

religione laica di questo inizio del terzo millennio.

La riflessione sul cibo e sui suoi risvolti occupa da

alcuni anni le produzioni dei primi, pioneristici fo-

od designer, che finora hanno avuto più legami con

l’arte contemporanea e il design industriale che con

il cibo di tutti i giorni. Ma poi le cose sono cambiate,

e dai musei e dalle gallerie il food design è arrivato

nelle cucine stellate, grazie a chef “impegnati” come

Ferran Adrià o René Redzepi. E da qui, ha iniziato ad

influenzare la ristorazione e l’industria, almeno nei

suoi aspetti più “formali”. Con la grande kermesse di

Expo a dare una mano e portare il tema – alimenta-

zione, sostenibilità, energie per la vita – alla ribalta.

l’accelerazione degli ultimi anni

Tra i food designer più noti al mondo c’è

Francesca

Sarti

di

Arabeschi di Latte

, collettivo che si divide

tra Milano e Londra. A lei abbiamo chiesto lumi sul-

Neon Jelly, architetture di gelatina realizzate per la prima volta al festival di architettura di

Londra; la migliore è stata selezionata dagli chef Heston Blumenthal e Maxwell Hutchinson

credits Iska Lupton

credit

Ann Charlott

Ommedal