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mixer
NOVEMbre 2015
Le bollicine non
brindano alla ripresa
I consumi nel fuori casa tornano a crescere, ma spumanti e
champagne non riescono a sfruttare l’inversione di tendenza. Anche
a causa della sempre più agguerrita concorrenza del vino
di Manuela Falchero
I
l mercato dei consumi fuori casa mostra, finalmente, i
primi segnali di risalita
. Che però non toccano spumanti e
champagne. I dati elaborati per Mixer da NPD Group parlano
chiaro: le bollicine non possono ancora brindare alla fine della
crisi. «A partire da aprile-maggio - conferma
Matteo Figura
,
responsabile
Foodservice NPD
in Italia - l’Ooh ha fatto registrare
un risveglio, grazie da un lato a un’estate molto calda che ha invo-
gliato a trascorrere più tempo all’aperto, e dall’altro a un migliorato
sentiment complessivo dei consumatori che iniziano a intravedere
qualche avvisaglia di ripresa. L’inversione di tendenza non ha pe-
rò beneficiato l’intero mercato, toccando soprattutto le categorie
di consumi alle quali si è rinunciato per ultime, ovvero quelle a
più altro tasso esperienziale». Tra le quali, tuttavia, non compaiono
spumanti e champagne. «I serving di questi ultimi - spiega ancora
Figura - sono rimasti sostanzialmente stabili, assestandosi nell’anno
mobile terminante a giugno 2015 a quota 4% del totale mercato degli
alcolici. E, in presenza di un generale aumento delle consumazioni,
questo rappresenta un dato negativo».
I numeri indicano, quindi, uno statodi sofferenza
«che può trovare
una motivazione in due fenomeni paralleli - continua il manager di
NPD -. Il primo: la crescita sta impattando soprattutto nell’area del
servizio completo, nella quale le bollicine non recitano certamente
un ruolo di particolare rilievo. Il secondo: il canale rappresentato
dal leisure - locali notturni e discoteche cui va ascritta una parte
importante delle vendite di spumanti e champagne - ha visto una
contrazione del numero dei bicchieri serviti».
la competizione del vino
Ma non è tutto.
Un altro ostacolo sulla via della crescita delle
bollicine è rappresentato da una sempre più agguerrita com-
petizione.
«I consumatori - osserva Figura - stanno modificando le
proprie abitudini. Così, spumanti e champagne devono fare i conti
anche con la concorrenza di altre categorie, prima fra tutte quella del
vino fermo che mostra forti crescite proprio in accompagnamento ad
aperitivi e antipasti, portate tradizionalmente legate alle bollicine.
Dalla sua del resto, il vino ha un’offerta molto ricca e frastagliata, e
un percepito che rimanda a qualità ed esperienza, ovvero a due driver
che oggi risultano fondamentali nelle scelte di consumo». I tempi,
insomma, non sono ancora maturi per tornare ad alzare i calici.
M
Il consumo di
bollicine per sesso
(anno mobile terminante a giugno 2015)
51%
Uomini
49%
Donne
I serving
di bollicine
nel fuori casa
(anno mobile terminante a giugno 2015)
4%
Bollicine
96%
Altri alcolici
Le consumazioni
di bollicine per tipologia
di esercizio commerciale
(anno mobile terminante a giugno 2015)
42%
(stabile)
Quick service
31%
(in crescita)
Full service
27%
(in calo)
Hotel & Leisure
Il consumo
di bollicine
per fasce di età
(anno mobile terminante a giugno 2015)
14%
18-24 anni
17%
25-34 anni
32%
35-49 anni
37%
Over 50 anni
Fonte: The NPD Group
Mercato
dossier Spumanti