I
nterno giorno, primo piano americano sul
protagonista, si chiama così quando l’inqua-
dratura va dalle ginocchia sino alla testa,
controcampo su stanza in muratura di due
metri per due, finestra in alto a destra. Non
si tratta di una sceneggiatura di un film ambien-
tato in un carcere di un non meglio precisato
paese, ma del locale, nella realtà le dimensioni
sono spesso ben più lillipuziane di quelle appena
descritte, che alcuni, in verità i più fortunati,
possono dedicare all’uso di cantina.
Le dimensioni hanno rilevanza in rapporto
alla quantità di bottiglie che vorremomettere
a dimora
, mentre da un punto di vista prati-
co, per una cantina che si possa definire tale,
gli elementi che ricoprono un ruolo ben più
determinante sono: temperatura, umidità e
luce
. Più ci si avvicina ai valori esatti di questi tre
parametri, più sarà facile che le nostre etichette
possano godere di lunga vita. La coabitazione
degli elementi di questa triade è essenziale.
Partendo dal fondo diremo che la luce, in
rapporto ai locali destinati alla conservazio-
ne del vino, è un problema ma mai un guaio
vero e proprio.
Vi ricordate la finestrina de-
scritta all’inizio? Bene, questa potrebbe essere
l’unica preoccupazione in relazione alla salute
delle nostre bottiglie, in quanto una luce troppo
intensa, oltre a far scolorire le etichette, potrebbe
danneggiare il vino facendone, ad esempio, pre-
cipitare il colore. Gli eccessi di luminosità sono
tuttavia scongiurati da numerosi fattori come:
interramento dei locali adibiti a cantina, nonché
utilizzo, da parte degli stessi produttori, di ‘fla-
coni’ di vetro colorato. Le tonalità più comuni
sono il verde, detto appunto bottiglia, oppure
una colorazionemarrone scuro che aiuta, qualora
ce ne fosse bisogno, a schermare il contenuto
dai raggi del sole o da quelle fonti luminose –se
proprio volete illuminare la vostra cantina usate
lampadine al led- presenti nei locali adibiti alla
conservazione.
90
mixer
dicembre/gennaio 2016
IL VINO PRIMA DEL BICCHIERE VA IN CANTINA.
PREDISPORRE UN AMBIENTE ADATTO ALLA
CORRETTA MATURAZIONE DELLE BOTTIGLIE
LE AIUTERÀ A DIVENTARE PIÙ COMPLESSE E
SPESSO MIGLIORI
Luca Gardini
Romagnolo verace,
Luca Gardini inizia
giovanissimo la sua
carriera, divenendo
Sommelier Professionista
nel 2003 a soli 22 anni,
per poi essere incoronato,
già l’anno successivo,
miglior Sommelier d’Italia
e -nel 2010- Miglior
Sommelier del mondo.
Sceneggiatura per un
buon invecchiamento
Il sommelier
GLI ESPERTI