Barbara Todisco
Consulente per progetti di comunicazione
aziendale con una forte specializzazione nel
settore del caffè. Si occupa anche di formazione
per aziende ed enti pubblici.
todisco.barbara@gmail.comvista sul banco bar, attira la curiosità della
clientela. La sua struttura in vetro si svilup-
pa in verticale e si compone di tre parti o
piani: al contenitore del livello superiore,
da riempire con acqua fredda ed eventual-
mente ghiaccio, è collegato un rubinetto
con flusso regolabile; esattamente sotto al
rubinetto, nel mezzo, c’è il contenitore in
cui verseremo il caffè macinato e lo coprire-
mo con un filtro di carta, precedentemente
inumidito; infine, “al piano terra” avremo
la caraffa in vetro che raccoglierà il caffè
estratto, goccia dopo goccia, nel corso delle
8-12 ore di preparazione. Il suggerimento
è di controllare l’andamento dell’estrazione
quando l’acqua nel contenitore superiore
inizia ad essere poca: la pressione atmo-
sferica peserà maggiormente quindi potrà
essere utile regolare di nuovo il rubinetto,
in modo tale da proseguire con un ritmo
di percolazione di circa 6-8 gocce ogni 10
secondi.
M
Che
cosa devi
sapere
GENERALMENTE, GLI ESPERTI
CONSIGLIANO
una proporzione
compresa tra i 60 e gli 80
grammi di caffè per litro
d’acqua.
SI PUÒ UTILIZZARE QUALSIASI
MISCELA
o singola origine,
privilegiando sempre gli Arabica.
IL CAFFÈ DEVE ESSERE FRESCO
e con una tostatura medio-
chiara
LA MACINATURA, DA ESEGUIRE
AL MOMENTO,
deve essere
regolata su una granulometria
piuttosto grossa (come per
la french press o caffettiera a
stantuffo).