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LA PROFESSIONE

Le materie prime

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Mixer

/ NOVEMBRE 2016

CINQUANTA

BREVE GUIDA ALLA SCOPERTA DEI SEGRETI DELLA FARINA. ANZI, DELLE FARINE

sfumature di bianco

di Franco Canna

P

asta, pane, pizza, piadina, panettone: questecinque

importanti “P”dell’alimentazione italiana sono tutti

prodotti a base di farina, ingrediente principe del

resto anche di biscotti, dolci, gnocchi e molte altre

gustose pietanze. Già, la farina, ma quale? La domanda è

d’obbligo perché “farina” è qualsiasi composto derivante

dalla macinazione di un cereale: riso, farro, orzo, grano khu-

rasan, grano duro e grano tenero. La “regina” delle farine

è quella di grano tenero, impiegata nella quasi totalità dei

lievitati. Scopriamone insieme i segreti.

DALL’INTEGRALE ALLA DOPPIO ZERO,

CHE COSA DICE LA LEGGE

Una prima fondamentale distinzione tra le farine riguarda

il grado di raffinazione. La legge italiana (DPR n. 187 del 9

febbraio 2001) prevede cinque tipi di farina di grano tenero

a seconda del contenuto di “ceneri”, i sali minerali residuo

della combustione. Siccome l’endosperma è privo di mine-

rali, contenuti solo nella crusca e nel germe, maggiore è il

contenuto di ceneri, maggiore sarà la percentuale di crusca

e germe di grano presente nel prodotto. Nel gergo del set-