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Mixer
/ LUGLIO/AGOSTO 2017
LA PROFESSIONE
I
Global Coffee
tamente B2B, rivolgendosi nella stragrande maggioranza
dei casi a professionisti.
Unpanoramamoltovariegato, soprattuttonellacompetenza
e nella capacità didattica dei formatori: perché naturalmen-
te non basta essere bravi nel proprio lavoro ma bisogna
anche saperlo insegnare. Numeri destinati ad aumentare,
almeno dalla parte dell’offerta. Sempre più professionisti,
specialmente baristi di lungo corso, desiderosi di cogliere
una nuova sfida, decidono di intraprendere la strada della
formazione.
TRE CRITERI FONDAMENTALI
Di fronte a tanta copiosa offerta, come fare a scegliere?
Sempre in occasione della conferenza di cui sopra Luigi
Odello ha voluto proporre tre criteri.
1.
Il primo è valutare il grado di
indipendenza
, soprattutto
morale, della struttura da eventuali sponsor e case ma-
dri. Non è quindi impossibile avere una scuola del caffè
interna a un’azienda, ma devono essere ben specificate
le garanzie che escludano influenze di quest’ultima sulla
formazione (perché altrimenti è semplice pubblicità).
2.
La
scientificità
è il secondopuntodaverificare: il formatore
non deve spacciare per fatti le sue opinioni o riportare
informazioni errate. In questo senso è utile che la scuola
sia dotata di un comitato scientifico che avrà il compito di
vagliare i contenuti e di valutarne la validità: una garanzia
enorme per l’allievo, ma anche per il formatore, forte di un
percorso sicuro (e una marcia in più a livello commerciale).
3.
E infine un ultimo punto: l’
autorevolezza
. Insegnare
vuol dire condividere qualcosa di cui abbiamo esperien-
za e che conosciamo bene. La specializzazione è forse
il cardine dell’autorevolezza: avere grande competenza
in un settore è probabilmente la chiave del successo.
E negli ambienti in cui non si è degli esperti vin-
ce la capacità di fare rete con altri professionisti.
TRE CRITERI DA SEGUIRE NELLA SCELTA: INDIPENDENZA, SCIENTIFICITÀ
E AUTOREVOLEZZA
di Carlo Odello
L’autore è Consigliere dell’Istituto
Internazionale Assaggiatori
Caffè e Amministratore del
Centro Studi Assaggiatori
www.assaggiatoricaffe.orgCARLO ODELLO
Come muoversi
tra le offerte formative?
C
ento milioni di euro di fatturato all’anno. 350.000
clienti serviti. Unapresenza capillare sull’intero ter-
ritorio nazionale. È l’industria della formazione nel
settore dell’agroalimentare in Italia. I suoi numeri
sono stati resi pubblici alla recente Conferenza delle Acca-
demiedel Food&Beverage, la prima in Italia nel suogenere,
organizzata dai Narratori del Gusto in Mumac Academy.
Il caffè ha una quota rilevante di queste scuole del gusto,
ben il 21%, addirittura superiore al vino. Effettivamente
negli ultimi anni si è assistito a un boom di accademie del
caffè e tra loro di natura molto diversa. Alcune sono nate
dalla volontà di singoli formatori e sono rimaste essenzial-
mente monocellulari, girando fondamentalmente intorno
alla figura del fondatore. Altre sono sorte in seno a torre-
fattori e costruttori di attrezzature e godono di un grado di
indipendenza che varia a seconda del contesto aziendale.
Molte hanno integrato nei propri piani didattici la forma-
zione erogata da organizzazioni nazionali o internazionali.
C’è chi ha preferito la strada della specializzazione (quindi
focalizzarsi su un specifico aspetto della filiera del caffè)
e chi ha invece optato per soluzioni ad ampio spettro. In
comune quasi tutte le strutture hanno la loro natura pret-