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DICEMBRE/GENNAIO 2018 /

Mixer

97

Il Sommelier

QUELLO CHE LA STORIA HA DIVISO PER LA VITE È STATO, E CONTINUA AD ESSERE,

UN TERRITORIO SOLO; OLTRE CHE UNICO. TUTTO QUESTO È IL COLLIO/BRDA

Romagnolo verace,

Luca Gardini

inizia giovanissimo la sua

carriera, divenendo Sommelier

Professionista nel 2003 a soli 22

anni, per poi essere incoronato,

già l’anno successivo, miglior

Sommelier d’Italia e – nel 2010 –

Miglior Sommelier del mondo.

U

nodegli aspetti che più di altri decretano, al giorno

d’oggi, il successo di un vitigno, e quindi del vino

chedaessoderiva, riguarda lasuacapacitàdi essere

versatile. Non parlo della velocità con cui si svuota

la bottiglia, ma dellemodalità con cui una determinata uva la

riempie.Pensoacomeunastessavarietà,declinata inversione

bolla o vino fermo, in questo secondo caso magari macerato

o magari affinato mediante diversi strumenti (botti, serbatoi

di acciaio….), possa mostrare lati sempre diversi, compatibil-

mente con il suo patrimonio aromatico e gustativo e con il

terroir da cui deriva. I grappoli definiti internazionali spesso

sonodotati di questa versatilità,ma lo stesso accade ai vitigni

autoctoni. In Italia ne siamo pieni. Tuttavia uno in particolare

rispondeall’identikit stilatoqualche rigapiù inalto, riuscendo

al tempo stesso a tenere unito un territorio politicamente da

sempre diviso. Il Collio è una terra di confine. Frammentata

nei secoli passati, oggi, nonostante l’Ue, rimane a metà tra

Italia e Slovenia. Le cartine sono fatte per le bandierine, ma

le colline del Collio, ricche di quella pietra marnosa mista a

sabbia che noi chiamano ponca e che sul versante sloveno

chiamano opoka, sono fatte per la Ribolla Gialla.

ALLA SCOPERTA DEL VITIGNO

Le divisioni tra i due territori permangono, vitivinicolmente

parlando, quasi solo a livello onomastico, visto che in Italia

chiamiamo Collio, Ribolla Gialla e ponca, quello che in Slove-

nia individuano rispettivamente con: Brda, Rebula e opoka.

di Luca Gardini

Là dove abita

la Ribolla Gialla

LA PROFESSIONE

L’unione territoriale del Collio, ovviamente a suon di Ribolla,

è stata ribadita da una manifestazione, svoltasi a fine estate,

intitolata ‘Brda home of Rebula’. Le sale dell’elegante villa

Vipolze, in piena Brda, hanno ospitato una giornata dedicata

alla perlustrazione delle caratteristiche del vitigno e delle

sue prospettive, specie in rapporto alla sua capacità di affi-

namento, una volta messo in bottiglia. La masterclass della

mattina ha perlustrato prima la storia del vitigno, poi il suo

habitat geologico e infine, grazie al tasting vero e proprio,

le variazione, sempre relative al vino fermo, sul tema Ribolla/

Rebula. Il doppio nome si deve al fatto che al tasting hanno

partecipatoproduttori, e relativi vini, provenienti da entrambi

i versanti del Collio. I nomi? Kristian Keber, Radikon, Jermann

e Gravner per quanto riguarda i produttori nostrani ed Edi

Simcic, Dolfo, Marjan Simcic, Scurek, Erzetic, Klet, Medot,

Zanut e Ferdinand per quelli della Brda.

IL RUOLO DEL TERRITORIO

Il risultato, al di là degli stili enologici e dei materiali utilizzati

in fase di vinificazione (acciaio, legno di diverse dimensioni

e persino anfore), ha messo in luce un rispetto, condiviso da

tutte le etichette partecipanti, del binomio varietà/luogo di

produzione. A questo si è aggiunta, come dimostrato dagli

assaggi dei vecchi millesimi, una capacità di affinamento in

bottiglia più che buona, anche in annate non proprio da com-

petizione. Se di versatilità ho parlato all’inizio, non si possono

noncitare lebolle, scusate il giocodi parole, abaseRibolla.Una

tipologia che qui si ottienemediantemetodo classico e che si

manifesta, compatibilmente con il dosaggio dei vini, grazie a

sorsi freschi, diretti, oltre che dotati di quella beva che, vista

la tipologia, più che una caratteristica ha qui i contorni di una

necessità vera e propria. Spero vivamente che negli anni a ve-

nire lamanifestazione ‘Brdahomeof Rebula’ si possa ripetere,

magariallargandosi amoltipiùproduttori,dimodoche ilCollio,

proprio grazie ad uno dei suoi vitigni più rappresenta-

tivi, possa essere di nuovo uno. Unico, infatti, lo è già...