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DICEMBRE/GENNAIO 2018 /

Mixer

99

D

al soledellaToscana al Sol Levante, Lorenzo

Ferraboschi, fondatore di Sake Company

e proprietario del locale milanese Sakeya,

con la moglie e socia Maiko Takashima,

svela la sua passione “fusion” che, in ogni ambito

della sua vita, dal professionale al personale, miscela

Giappone e italianità.

Lorenzo, la tua è una storia fusion che mescola

insieme tradizioni e mondi molto distanti: Italia

e Giappone. Quando comincia?

Sono arrivato in Giappone nel 2001: avevo appena

terminato la facoltà di Architettura e Design al Po-

litecnico di Milano e mi trovavo di fronte al destino

di molti giovani neolaureati in Italia che si ritrovano

a lavorare gratis per qualche tempo o magari anni.

C’era solo ungraveproblema: non homai sopportato

lavorare gratis. La fortuna ha voluto chemi imbattessi

in un concorso che avrebbe portato il vincitore in

Giappone per lavorare nel mondo dell’interior de-

sign. Partecipai e vinsi. Da lì l’inizio di tutto.

Cosa ti ha portato a interessarti al sake tanto da

farne un business?

Ho consumato sake sin dal mio arrivo in Giappone, è

sempre stato il mio prodotto alcolico preferito anche

quando non sapevo ancora che sarebbe diventato

così importante per la mia vita. Dopo essere tor-

nato in Italia con mia moglie Maiko abbiamo avuto

un’intuizione data da una mancanza: in Italia non si

conosce ancora il sake. “Scommettiamoci – dicemmo

tra noi – dopo il sushi e il ramen in Italia potrebbe

nascere la passione per il sake”. Facemmo la prima

importazione test nel 2015, prima dell’Expo aMilano,

evento che ha dato una grande mano a sdoganare

il sake come bevanda giapponese a tutto pasto.

Con licenza poetica, ci piace prendere in prestito

dalla filosofia cinese il concetto di Yin e Yang per

rappresentare te e Maiko, tua moglie e socia. Che

ne pensi?

È proprio così, siamo “la coppia del sake”! Senza

Maiko sarei meno efficace e senza di me lei lo sa-

rebbe altrettanto. Insieme siamo più di 1+1: siamo

perfetti nel comunicare la passione, la filosofia, la

visione del nostro progetto sia al mondo dei fornitori

giapponesi sia italiani che vedono in noi un inter-

locutore competente (oltre che importatori siamo i

VODKA:

DOWN

Ha perso l’interesse da parte della mixology ed è

sempre meno richiesta in favore di distillati come gin e

whisky.

GIN:

UP

Negli ultimi anni ha vissuto un mercato in costante

crescita, anche in Italia ci sono aziende che investono su

questo distillato.

CACHACA:

STABILE

Ha sicuramente un mercato minore in Europa rispetto

ad altri distillati ma, nonostante ciò, in certi periodi

dell’anno torna timidamente in voga anche grazie alla

spinta di marketing data da alcune aziende produttrici.

WHISKY:

UP

Uno dei distillati più apprezzati ed enfatizzati degli ultimi

tempi, sicuramente tornato a essere protagonista in

molte drink list negli ultimi tempi e mai dimenticato per

quanto riguarda una bevuta liscia.

UP

&

DOWN

CLASSIFICA

SPIRITS

DI LORENZO

FERRABOSCHI