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Mixer
/ DICEMBRE/GENNAIO 2018
LA PROFESSIONE Giochi al bar
C
omunque vada, sarà una rivoluzione. È
questa, ad oggi, l’unica certezza che ac-
compagna esercenti e operatori del gioco
rispetto al processo di riordino avviato dal
governo e attualmente in fase di attuazione. Nono-
stante i molti punti oscuri e le questioni ancora da
definire, è comunque già possibile valutare le linee
guida che orienteranno il cambiamento di paradig-
ma che emergono dall’accordo siglato tra Governo
e Regioni in Conferenza unificata. Tutto ha inizio
con la riduzione del numero di slot attive nell’intero
paese di cui abbiamo parlato la volta scorsa, che ne
toglierà dal mercato il 35% entro fine aprile 2018,
portando a 264.674 il numero delle macchine instal-
labili e facendo così sparire “attraverso un processo
di rottamazione” non ancora definito, circa 143mila
slot. Di cui circa 125mila da bar e tabacchi (dove
oggi che ne sono circa 229mila) e 17mila circa dai
generalisti secondari. Ma non è tutto. L’intesa pre-
vede anche il dimezzamento in tre anni dei punti di
vendita, attualmente stimati in circa 98.600 esercizi,
trabar (56mila circa) e tabacchi (13mila) e i circa29.600
locali dedicati (tra agenzie scommesse, bingo, sale
slot e così via). Secondo l’accordo i punti vendita in
cui potranno essere presenti le slot saranno circa
55mila, e tra questi solo 30-35mila esercizi in grado
di ottenere la “certificazione per la vendita di gioco”,
che rappresenta la vera novità.
Tale certificazione risponderà a criteri relativi a: ac-
cesso selettivo, con la “completa identificazione del
cliente con controllo dei documento, della carta na-
zionale dei servizi”, o con la creazione di una “carta
dell’esercente”, che permetterà il funzionamento
delle slot e della videosorveglianza; eliminazione di
immagini eccessive che inducanoal gioco; standarddi
arredo interno e luci, più una segnaletica esterna che
attesta la certificazione pubblica (sul modello della
“T” di tabacchi); rispetto di vincoli architettonici e la
formazione specifica operatori con approccio di con-
trastoal giocopatologico. Tuttoquesto, naturalmente,
dietro a dei limiti minimi sui volumi di spazio dedicati
al gioco e su numeri minimi e massimi di slot instal-
labili. Tra gli altri punti al vaglio dell’amministrazione
c’è poi anche la “trasparenza delle comunicazioni in
materia di gioco”; la tracciabilità completa di gio-
cate e vincite, e il “collegamento diretto con Polizia
e/o con Agenzia delle dogane e dei monopoli”. Al
termine del periodo transitorio di tre anni potranno
ospitare slot solo i punti gioco certificati. Per
un’autentica rivoluzione, almeno sulla carta.
L’alba di un nuovo gioco
CON L’ACCORDO TRA GOVERNO ED ENTI LOCALI PER IL RIORDINO DEL GIOCO
PUBBLICO EMERGONO NUOVI SCENARI CHE MODIFICHERANNO A FONDO
L’ATTUALE ASSETTO DEI PUBBLICI ESERCIZI ITALIANI
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di Alessio Crisantemi