L’IPSEOA CARLO PORTA DI
MILANO È STATO APERTO
NEL 1979 COME COSTOLA
DEL
VESPUCCI
. MODERNI
LABORATORI (5 DI CUCINA,
5 PER LA SALA E BAR,
1 DI DEGUSTAZIONE,
1 DI PASTICCERIA,
1 DI RICEVIMENTO,
UN OPEN BAR, CON 2 AULE
DI INFORMATICA E UNA
BIBLIOTECA SPECIALIZZATA)
GARANTISCONO UNA
PREPARAZIONE COMPLETA
ANCHE SOTTO IL PROFILO
PRATICO. TRA GLI STUDENTI
EMERITI DELL’ISTITUTO
ANCHE LO CHEF
OLDANI
.
30
Mixer
/ APRILE 2018
PUBBLICO ESERCIZIO
Formazione
centro-settentrionali. Si passa dai piani per fronteggiare
la dispersione scolastica ai progetti di interscambio: “Da
qualche anno l’obbiettivo – dice di Gennaro – è l’interna-
zionalizzazione. Quest’anno per esempio abbiamo ricevuto
circa 70.000 euro per finanziare tirocini in Italia e all’estero
di 15 ragazzi selezionati in base a requisiti linguistici e di
merito”. Il Carlo Porta aderisce anche al circuito Erasmus
per l’aggiornamento dei docenti e gli scambi internazionali
per studenti. E non mancano le adesioni a reti di scopo
come quella a
RENAIA
(Rete nazionale istituti alberghieri),
nonché le collaborazioni con enti e associazioni di categoria
quali ASPI (Associazione delle sommelieire professionali
italiane) per l’intervento di sommelier qualificati; e
ADA
(Associazione Direttori d’Albergo) quest’ultima fondamen-
tale per l’orientamento della scuola attraverso gli speech di
numerosi dirigenti eprofessionisti specializzati di prestigiosi
alberghi. “In particolare per le professioni gestionali legate
all’hotellerie – dice la Preside – è importante proseguire gli
studi per conseguire una laurea magistrale”. Ha questo sco-
po l’accordo raggiunto quest’anno con l’Università Scienze
applicate di Stenden nei Paesi Bassi in cui i ragazzi del Carlo
Porta vedono riconosciuti i crediti formativi del primo anno
e possono completare il loro percorso di studi. “Per il resto,
il perfezionamento della formazione – conclude Rossana
di Gennaro – avviene sul campo al’interno delle aziende”.
FIPE SPINGE LA FORMAZIONE AZIENDALE
In una circolare del 14 marzo il
Direttore Generale FIPE
Roberto Calugi ha confermato anche per il 2018 le gior-
nate di formazione di
FIPE business school
ribadendo la
collaborazione con
Partesa
(Gruppo Heineken) per corsi
specialistici
Ho.re.ca.Negli ultimi anni le accademie aziendali mirano al ri-
conoscimento istituzionale dei propri standard di for-
mazione. Quale il valore di questo tipo di didattica
rispetto a quella tradizionale?
Un fenomenosicuramentenuovochevaaccolto inmaniera
costruttiva. Il fatto che FIPE o altri istituti si occupino di
formazionenel settoredaanni nonsignificache il contributo
del mondo delle imprese industriali non possa essere di
stimolo. Anzi la formazione offerta dalle aziende rappre-
senta un asset anche per la valorizzazione del brand, non
quindi un onere, ma un’espressione dell’eccellenza della
competenzaaziendaleper comunicareall’esterno il proprio
posizionamento. Facciamo attenzione però che chi offre
formazione aziendale lo faccia secondo precisi requisiti e
con la giusta serietà verso chi richiede specializzazione.
Infatti nonsonopochi quelli chesostengonochequesto
tipo di formazione abbia in realtà finalità prettamente
commerciali…
È evidente che l’azienda cerchi di creare un collegamento
tra il “formato” e i prodotti chemette in commercio. Ci sta!
L’importante è che l’insegnamento offerto abbia lo stesso
rigore scientifico e autorizzativo delle scuole professionali
che già oggi operano.
E allora qual è la differenza tra i due tipi di insegna-
mento?
Negli Istituti tradizionali si cercadi avereunatteggiamento
più neutro verso il prodotto.
Quale l’atteggiamento di Fipe verso l’insegnamento?
La nostra proposta si rivolge a dipendenti e imprendi-
tori e poi ai rappresentanti degli enti. La formazione
per quanto ci riguarda è utile a rendere consapevoli
sulle difficoltà e delle sfide che chi opera nel settore
deve affrontare. La digitalizzazione e la amministrazione
del personale sono i due temi più caldi in merito
allo sviluppo e alla sopravvivenza delle attività.