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Mixer
/ APRILE 2018
PUBBLICO ESERCIZIO
Coworking
Condivisi e
indipendenti
“SMART WORKING”: PIÙ INTROITI
CON POCHI SFORZI
di Riccardo Sada
a una grande ve-
trata affacciata sui
tetti di Milano, tra
tutti èsicuramente
il più glam, tavoli
conpresaelettrica
ma con accesso
temporale e limi-
tato al wifi a tempo, anche perché nel capoluogo lombardo
il tempoèstringatoesi hasolo l’attimofuggentedi consumare
uno Spa Drink (infusione fredda di lemongrass e zenzero) o
unMoscowMule.Oppure si puòoptareper il
Café Trussardi
,
che in zona dehor, al piano terra, mette a disposizione molte
prese di corrente ai tavolini interni e addirittura al bancone,
con vista direttamente sulla Scala e bevendo uno dei migliori
succhi di pomodoro della metropoli. Dall’ombra del Duomo
è un attimo fare un salto in zona Garibaldi e Porta Nuova,
nuova e assoluta tappa del coworkingmeneghino a cui guar-
dano tutti. Prima tappa, la
FondazioneFeltrinelli
(via
Pasubio):quisilasciaundo-
cumento d’identità all’in-
gresso e con un badge si
accede al quinto piano e al
Babitonga Cafè
, il bar tra
gli scaffali della libreriadel-
la Fondazione. Colazioni,
laptopeprofessionisti del-
lestart-upchesiconfondo-
no tra studenti indaffarati
emanagerimpegnatissimi.
Lo
Yatta!
è un’area open
space che con una sessantina di euro al mese permette di
affittare una postazione (almeno duecento ce ne vogliono
per la scrivania dedicata 24/7).
C
hi punta esplicitamente al lusso, chi fortemente ai
servizi. Chi punta onestamente alla ristorazione e
chi alla più radicale delle innovazioni. La corsa de-
gli esercenti a soddisfare la clientela ormai supera
l’immaginazione e, andando oltre le aspettative e la moda,
l’ultima frontiera dell’offerta oggi resta il coworking. Ecco
quindi il proliferare di bar e pubblici esercizi vicini al food
& beverage, pronti a diversificare, a mettere sul piatto idee
che lambiscono i locali polifunzionali.
Alla notizia che ha visto il gruppo dolciario Ferrero lanciare lo
“smart working”, un progetto pilota che inizialmente riguar-
da un centinaio di dipendenti di società che hanno sede in
Italia, una lunga e intensa coda ha fatto da eco imponendo
il trend: si lavora da casa, oggi, e non solo. Si creano gruppi
professionali online che condividono e si ritrovano in nuovi
spazi. Un computer portatile o uno smartphone, una veloce
connessione e una scrivania, basta questo. La postazione
è mobile e corre dietro al business. L’obiettivo è di offrire
l’opportunità di viaggiare di meno, creare meno traffico e
pendolarismo, per un impiego sempre più sostenibile. La for-
muladello“smartworking” rappresentaunulteriore tassello,
unito allo sviluppo del car sharing. Bar, caffetterie, panifici,
pasticcerie (come
Pavè
) e tavolecaldemettonoadisposizione
i propri locali specializzandosi sempre più.
UN’AZIONE FASHION
La moda diventa esigenza e
sfrutta la…moda. Per fare un
figurone,moltimanagerdrib-
blano asettici uffici preferen-
dol’esclusivitàdi reggeinpie-
no centro cittadino. Come il
BambooBar,
all’ultimopiano
dell’Armani Hotel, ad esem-
pio: con postazioni davanti
8 punti fermi
in un bar coworking
•
attenta comunicazione
•
costante disponibilità
•
illuminazione perfetta
•
ottimizzazione dell’insonorizzazione
•
personalizzazione dell’offerta
•
postazioni sempre libere e ben gestite
•
sale riunioni ad hoc e bagni in ordine
•
servizio receptionist
•
totale copertura wifi e numerose
prese per la corrente
•
vasta offerta di servizi (email,
stampanti ecc.)
CAFÉ TRUSSARDI
BABITONGA
CAFÈ
BAMBOO BAR