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LE VIEUX CARRÉ 1933

Cocktail risalente agli anni ’30, creato

al Carousel Bar del Monteleone

Hotel, che prende il nome

dall’eclettico quartiere francese

di New Orleans. Drink potente,

ben strutturato a base Rye Whisky

e Cognac, ma allo stesso tempo

suadente dalle note rotonde del

vermouth dolce, complesso e

aromatico per la presenza di liquore

alle erbe DOM Benedictine (ricetta dei

frati Benedettini) e la presenza di due

bitter – Peychaud e Angostura.

Al Dry abbiamo reinterpretato il cocktail,

realizzando il nostro “servizio perfetto,

presentando il cocktail servito all’interno di una

bottiglia decanter, contenente del fumo ottenuto dalla

combustione del lemongrass disidratato, che conferisce, si

note affumicate, ma regalando, al tempo stesso, aromi citrici e

freschi.

Ingredienti

30 ml Rye Whisky

30 ml Cognac VSOP

30 ml vermouth di Torino

5 ml di DOM Benedictine

4 gocce di Peychaud’s Bitter

2 gocce di bitter aromatico

Preparazione:

Mettere tutti gli ingredienti in un mixing glass precedentemente

raffreddato e miscelare con ghiaccio fino al raggiungimento

della diluizione desiderata. Versare il contenuto in una

bottiglia precedentemente affumicata con l’ausilio di una gun

affumicatrice e del lemongrass disidratato. Servire il cocktail

nella bottiglia con una coppetta cocktail a parte; guarnire con un

cubo di ghiaccio, ciliegia al maraschino e scorza d’arancia. Salute!

Ma non vogliamo nessuna idea di abbinamento, non vogliamo

dare l’idea che questo sia un format di marketing a scapito

di quello che deve prevalere, ovvero qualità indiscussa sia in

cucina che al bar. Dry è proprio questo: ridurre gli orpelli… Se

iniziassimo a fare discorsi complicati e sempre contestabili su

abbinamenti e ricette contraddiremmo l’essenza del progetto.

Che tipo di risposta ha avuto l’offerta geniale e golosa

del Dry?

La risposta al locale è stata grandissima sin dagli esordi proprio

perché ha convinto più di tutti la qualità dei singoli aspetti:

un’ottima pizza, la migliore di Milano a detta di alcuni, e un

eccellente bar dove bere bene. Noi per primi pensiamo che

a tavola in Italia bere cocktail non funziona e non abbiamo

mai voluto che accadesse il contrario, magari incuriosiamo più

con proposte di vini e birre interessanti anche con la pizza.

Chi frequenta Dry può scegliere liberamente ciò che vuole,

portiamo carte indipendenti e non sollecitiamo alcun abbina-

mento… Va da sé che chi magari viene solo per la pizzeria,

magari al tavolo prima si concede un giro di cocktail o chi

si sofferma al bar, molto spesso ordini anche una pizza da

condividere all’ora dell’aperitivo.

Improvvisandoti divinatore e leggendo i fondi dei tuoi

drink, cosa vedi nel futuro della miscelazione?

Non amo fare previsioni sul futuro, si perde di vista il presente.

Quello chemi sento di dire anche osservando alcuni spunti che

già emergono è un avvicinarsi sempre di più tra bartending

e mondo della cucina. Non mi riferisco a pairing e utilizzo di

ingredienti in ricette originali quanto più all’utilizzo anche al

bar di tecniche di alta cucina: estrazioni, essiccazioni, uso di

abbattitori e via dicendo. Oltre, molto probabilmente, a un

lavoro in backstage che porta il barman a conoscere meglio

gli strumenti di lavoro dello chef.

Qual è l’accoppiata meglio riuscita tra pizza e cocktail

del Dry?

Tra le varie proposte, due classici del Dry: il French 75 e la

focaccia al Vitello Tonnato. Sono in carta sin dagli inizi e guai

a toglierli!

M

di Guglielmo Miriello

FUNKY ROOSTER COBBLER

Ingredienti

3 cl London Dry gin

4,5 cl Americano Rosa Cocchi

Sherbet all’arancia e limone

Per lo Sherbet:

buccia di 3 arance e 3 limoni non trattati

(senza l’albedo, che rilascerebbe un sapore

amaro marcato)

100 gr di zucchero di canna (varietà caster)

500 ml di succo misto di arancia e limone fresco

Per la guarnizione:

mezza sfera concava di ghiaccio

Preparazione:

Per lo Sherbet:

Lavorare con le mani lo zucchero e le bucce degli agrumi all’interno di

una boule per estrarre l’oleo saccharum.

Lasciar riposare lo zucchero per 30 minuti. Unirvi il succo di arancia

e limone, mescolare con un cucchiaio fino a dissolvimento completo

dello zucchero e lasciar riposare il preparato per 4 ore.

Filtrare il tutto con un colino a maglia stretta e riporre lo sherbet

all’interno di una bottiglia chiusa con un tappo vacuum (per evitare

che il preparato si ossidi)

Per la guarnizione:

Tritare il ghiaccio finemente e metterne un cucchiaio all’interno di uno

spremi lime. Pressare per creare la forma concava e riporre in congelatore.

Per il cocktail:

Versare tutti gli ingredienti nel Cobbler shaker, aggiungervi ghiaccio e

agitare per 7/8 secondi. Filtrare in un tumbler basso e guarnire con la

mezza sfera di ghiaccio con all’interno una marasca in sciroppo.

I cocktail

74

Mixer

APRILE 2016

Bartender

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