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QI NEWS
AGO. SET. 2017
È
un mercato dalle buone
prospettive di crescita
quello dei vini sostenibili,
anche in considerazione delle
potenziali esportazioni in mer-
cati “ricchi” come gli Stati Uniti
e il Nord Europa, in particolare
in Norvegia e Svezia. È quanto
emerge da una ricerca di No-
misma Wine Monitor, presen-
tata in occasione del workshop
sui vini sostenibili organizzato
a Bologna in collaborazione
con il ministero dell’Ambiente.
Negli USA, stando alla ricerca,
“due consumatori di vino su 10
acquistanovinisostenibilicerti-
ficatima la platea dei potenziali
interessati è almeno il doppio.
L
e cucine stellate sono
miniere d’oro. Secondo
uno studio della società
Jfc sul 2016 – riporta il sito Bu-
siness Insider Italia -, una stella
Michelin porta mediamen-
te a fatturare circa 708,2 mila
euro all’anno (con un balzo
del 53,2%nei ricavi tra prima e
dopo l’ottenimento della pri-
ma stella), che diventano 1,12
milioni per i ristoranti a due
stelle (i quali fatturano circa il
Tuttavia, la difficoltà a identifi-
carli figura tra i principali osta-
coli a una maggior diffusione
di questi vini”. Gli Stati Uniti, del
resto, sono in prima fila anche
per quanto riguarda la produ-
zione: nella contea di Sonoma
in California (la seconda dello
Stato per estensione del vigne-
to dopo San Joaquin), ad oggi
il 60% della superficie vitata è
certificata “sostenibile” (circa
14mila ettari), ma l’obiettivo è
di arrivare al 100%entro il 2019.
“La sostenibilità ambientale
rappresenta, dopo il terrorismo
e l’assistenza sanitaria, il terzo
motivo di preoccupazione più
sentito dagli americani. Ed è
Cresce fra i consumatori
la voglia di vino sostenibile
anche sull’onda di questa sen-
sibilitàchesiinseriscel’acquisto
deidiversivinisostenibili–perla
maggiorpartedioriginecalifor-
niana e australiana – comprati
oggi da 2 consumatori statuni-
tensi su 10”, spiega il responsa-
bileWine Monitor di Nomisma
Denis Pantini sulla base di un
sondaggio su un campione di
1.500 consumatori di vino risie-
dentinegliStatidiNewYork,Ca-
liforniaeFlorida,cheinsiemein-
cidonoperoltreil50%sulvalore
delleimportazionicomplessive
di vino negli Usa. Una analoga
percentualediconsumatorian-
cora non consuma questi vini
per diversi motivi, tra cui una
ridotta diffusione e promozio-
ne, oltre che alla difficile identi-
ficazione(perviadiun’etichetta
poco chiara o che si confonde
tra le diverse certificazioni esi-
stenti), ma sarebbe interessata
a farlo, senza tralasciare che, tra
chi oggi non li compra, il 56%si
dichiara disposto a spendere
di più per un vino sostenibile,
mentre ben l’86% dichiara co-
munque un interesse poten-
ziale all’acquisto. Unprofilo che
si discosta completamente da
quei baby boomers che, sem-
pre la survey Wine Monitor, ha
indicato come i più avversi a
qualsiasi forma di comporta-
mento sostenibile.
Ristoranti stellati: quanto
fatturano? Ecco chi sono
i primi 10 top chef italiani
18,7% inpiù rispetto a quando
ne avevano una) e 1,54milioni
per quelli a tre (il cui incremen-
todifatturatonelpassaggioda
due a tre stelle è del 25,6%). Il
tutto per un giro d’affari com-
plessivo di circa 260 milioni di
euro l’anno. Ma quanto fattu-
rano, complessivamente, i più
celebri chef italiani? Dai dati di
Infocamere e Cerved ed ela-
borati da
FoodCommunity.it– spiega sempre Business Insi-
der Italia – è stato possibile sti-
lare una classifica dei più ricchi
delBelPaese,alsecondoposto
in Europa (dopo la Francia) per
numero di ristoranti stellati.
Ecco la classifica dei primi 10
per fatturato.
1. Famiglia Cerea (ristorante
DaVittorio): oltre 15milioni
2. Famiglia Alajmo: oltre 11
milioni
3. CarloCracco: 7,5milioni
4. GiancarloPerbellini:6milioni
5. Andrea Berton: 5,4milioni
6. Antonino Cannavacciuolo:
5,2milioni.
7. MassimoBottura:4,9milioni
8. Niko Romito: 3,7 milioni di
euro
9. Enrico Bartolini: 2,7milioni
10. MorenoCedroni:2,6milioni