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LE LEGGENDE

Vista la sua popolarità, il caffè non sfugge a un rigoglio di

racconti leggendari. Come quello del gregge che, cibatosi

accidentalmente di drupe e foglie, finì con il passare insonne

la notte. Un comportamento inusitato che suscitò la curiosità

del pastore (di nome Kaldi), portandolo a indagare.

Una volta scoperta la ragione di tale vivace trambusto, il

capraio raccolse le bacche e le tostò, dando così origine alla

pratica oggi ancora tanto attuale.

Se questa è una delle leggende più diffuse, non difetta di

notorietà neppure quella che narra di come Maometto,

afflitto da un malessere, riuscì a rimettersi in forze grazie a

una nera bevanda inviata da Allah: il caffè, appunto.

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Mixer

/ COLLECTION

SCENARIO

I territori

LE TIPOLOGIE

L’Arabica – che secondo la classificazione proposta

dal Coffee Agreement* viene distinta in Colombian

Mild Arabicas, Other Mild Arabicas, Brazilian Natural

Arabicas – trova il suo habitat naturale tra i 600 e

2.000metri di altitudine,mentre laRobustasi sviluppa

bene a quote più basse (tra il

livello del mare i 600 metri).

Un’altradifferenza importan-

te tra le due tipologie è di ti-

po genetico: l’Arabica, infat-

ti, ha 44 cromosomi, mentre

la Canephora si ferma a 22.

Anche visivamente le peculiarità saltano agli occhi:

ovali eallungati i chicchidiArabica,piùstondatigli altri.

Sotto il profilo organolettico, infine, la prima ha un

gusto più dolce e un minore contenuto di caffeina

che non supera di solito l’1,7% mentre la Robusta

può contenerne anche più del 3%.

ZONE DI PRODUZIONE

Per identificaregeograficamente leareeproduttive, è

sufficiente ricorrere a uno spartiacque ideale: l’equa-

tore. È infatti a sud o in prossimità della circonferenza

massima che si collocano per lo più i paesi produt-

tori. Secondo Ico, i principali a livello mondiale sono,

nell’ordine, Brasile, Vietnam, Colombia e Indonesia.

Seguono – con posizionamento variabile in base alle

annate – Messico, Guatemala, Honduras, Etiopia, In-

dia, Uganda, Costa d’Avorio, Nicaragua, Perù.

In estrema sintesi, ecco una distribuzione geografica

delle due principali tipologie: Africa Orientale, Ame-

rica Centrale e America Meridionale sono la patria

dell’Arabica; Estremo Oriente e Africa Occidentale

sono invece le aree di maggior produzione della Ro-

busta.

PAESI IMPORTATORI E CONSUMI

Se è il Sud del mondo a produrre, è l’emisfero set-

tentrionale a fare la parte del leone in termini di im-

portazioni e consumi. Unione Europea e States sono

in pole position, rispettivamente con 42 milioni e 25

milioni di sacchi nel 2016, seguitedalGiappone,

in terza posizione, con circa 8 milioni di sacchi.

*

Accordo Internazionale

stipulato

tra paesi produttori e paesi

consumatori. La versione più

recente risale al 2007 e annovera 42

esportatori e 6 importatori (l’Unione

Europea rappresenta rappresenta gli

Stati aderenti come un membro).

KOPI LUWAK

L’Indonesia, patria della Robusta, si caratterizza anche per la produzione

di un caffè molto speciale: il Kopi Luwak, prodotto con bacche ingerite,

parzialmente digerite e defecate dallo zibetto comune delle palme.

Oltre al gusto particolare (caratterizzato da sentori di cioccolato) il Kopi

Luwak si distingue per il prezzo estremamente elevato. Un esempio

per tutti: su Amazon una confezione da 250 g vale ben 55 euro.

Poco apprezzato dagli animalisti, per le condizioni in cui vengono

allevati gli zibetti, il Kopi Luwak ha di recente trovato un potenziale

sostituto (più sostenibile, proclama il suo produttore): il Black Ivory

Coffee, ottenuto con un simile procedimento, in cui il contributo

“animalesco” è però appannaggio degli elefanti. E anche in

questo caso il prezzo lascia a bocca aperta…