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5.

IMPLICAZIONI MANAGERIALI E CONCLUSIONI

E’ stato oggetto di questo lavoro l’analisi del grado e delle modalità di adozione nelle

pratiche manageriali delle imprese degli strumenti della vendita online del vino in

Italia.

L’analisi si è concentrata sui due attori principali del settore ovvero sulle imprese di

produzione vinicola o “cantine” nei confronti delle quali si registra un innegabile

ritardo nell’adozione di tali strumentazione se confrontate con alcune realtà

internazionali

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, e sui

retailer online

che stanno invece emergendo quali attori

protagonisti come testimonia il tasso di nascita di nuovi website di vendita online

degli ultimi due/tre anni.

In merito ai produttori i motivi del ritardo e delle perplessità nell’adozione delle

modalità di e-­‐commerce sono legati al timore di dover sostenere eccessivi costi per

l’implementazione del sistema e di generare conflittualità con i canali di vendita

esistenti. D'altra parte chi ha adottato l’e-­‐commerce è abbastanza soddisfatto dei

risultati soprattutto in termini di aumento della conoscenza del percepito del

consumatore, consolidamento della

brand reputation

e non ultimo aumento delle

vendite (fig.5). E’ innegabile pertanto come una tale strategia di vendita possa avere

successo e generare valore aggiunto solo nel caso in cui sia parte di una strategia di

marketing più ampia volta a dare maggior rilievo alla relazione diretta con il

consumatore. L’e-­‐commerce per avere successo deve essere parte di un cambiamento

dell’approccio al mercato da parte delle imprese che scelgono di investire maggior

tempo e risorse allo sviluppo della relazione con il consumatore e alla creazione di

engagement

. Il modello vincente è quello del

social commerce

ovvero l’utilizzo delle

piattaforme dei

social network

e/o dei vari

blogs

per incrementare il traffico sul

website e generare tassi di conversione interessanti. Tale tendenza è pienamente

percepita dalle imprese del nostro campione che individuano come elementi di

successo dell’e-­‐commerce, oltre al servizio logistico la capacità di coinvolgere il

consumatore attraverso la pubblicazione di commenti o recensioni varie (fig. 8). Ciò si

può fare destinando una parte sempre più consistente del budget di marketing a tali

attività. Nei prossimi tre anni infatti gran parte del campione delle imprese

intervistate ha dichiarato di aumentare in maniera considerevole il budget per le

iniziative di web marketing in generale (fig.9).

In merito agli

store online

i 20 website analizzati hanno fornito dati rilevanti per

capire i modelli di business esistenti e le principali funzionalità utilizzate. Interessante

è il diverso approccio strategico utilizzato nell’organizzazione dell’offerta

commerciale in termini di etichette presentate e politiche di prezzo adottate. La

mappa di posizionamento costruita, pur con evidenti limiti dettati soprattutto dal

contesto di rilevazione dei dati estremamente variabile, evidenzia strategie che vanno

da una politica di basso assortimento a prezzi contenuti a quella di ampio

assortimento a prezzi più elevati. Ci sono poi casi di posizionamenti di nicchia volti a

garantire un’offerta più specializzata su alcune tipologie di vini a prezzi più elevati.

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In verità anche le imprese americane di piccola e media dimensione non hanno adottato

velocemente le opportunità offerte dal web 2.0 continuando a coinvolgere il consumatore

attraverso le normali tecniche di comunicazione di marketing sul website (Thach, 2009).