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27 Agosto 2024Nell’ultimo triennio il prezzo di una tazzina di caffè al bar è salito del 15%. Ad oggi, infatti, un espresso al bar costa in media 1,50 euro ma potrebbe presto raggiungere i 2 euro. Lo ha detto l’amministratrice elegata di illycaffè, Cristina Scocchia, intervenendo al meeting “Il valore del lavoro: una ricerca urgente” a Rimini, dove si è parlato del costante aumento del prezzo della materia prima, il caffè verde, unito ai problemi legati al blocco nel canale di Suez che ha aumentato i costi e allungato i tempi di consegna.
A Rimini, Scocchia ha spiegato che attualmente il caffè verde costa 245 centesimi per libbra, dunque il +66% rispetto allo scorso anno e più del doppio rispetto a tre anni fa. «La causa numero uno è il cambiamento climatico - ha raccontato l’ad di illy -. Un fenomeno che potrebbe ridurre della metà i terreni coltivabili entro il 2050. La cartina tornasole, per citarne un paio, sono gli eventi climatici estremi degli ultimi mesi dalle piogge torrenziali in Brasile alla siccità in Vietnam».
Scocchia ha infine sottolineato che nel biennio 2022/2023 i costi di produzione di illycaffè sono aumentati del 17%, ma l’azienda ha riversato sui consumatori solo un terzo di questo aggravio: il 3% a gennaio 2022 e il 3% a gennaio 2023.
LA RISPOSTA DI FIPE
La federazione dei pubblici esercizi guidata da Lino Enrico Stoppani ha presto condiviso le preoccupazioni che riguardano un probabile ulteriore aumento della tazzina del caffè al bar, ma ha al contempo ribadito quanto finora gli esercenti abbiano con responsabilità contenuto i prezzi.
«La crisi climatica che ha devastato i raccolti nei Paesi produttori, il Vietnam in particolare, le tensioni geopolitiche che stanno cambiando le tradizionali rotte alle forniture, l'esplosione dei noli marittimi sono le cause principali che stanno determinando i rialzi dei prezzi all'origine alle borse merci di Londra e New York, con l'Arabica che ha avuto in un anno incrementi superiori al 60% e la Robusta di oltre il 90%. In queste condizioni gli aumenti diventano inevitabili nonostante le attenzioni, la responsabilità e l'interesse dei pubblici esercizi di proteggere i consumi della tazzina di caffè, simbolo anche della identità e dei valori della socialità italiana», ha commentato Stoppani.
FIPE ha rilevato che a fronte di un tasso di inflazione del +16% tra luglio 2021 e luglio 2024, i prezzi nei bar sono cresciuti del 13%. Anche sulla tazzina di espresso gli aumenti sono al di sotto dell’inflazione, continuando a mantenerne il prezzo tra i più bassi d’Europa. FIPE specifica inoltre che i dati ufficiali su cui si basano le analisi della federazione mostrano aumenti a livello di singole città considerevolmente più contenuti rispetto ad alcune stime comunicate alla stampa: l’aumento registrato, per esempio a Bolzano, infatti, è pari al 6% sul 2022, mentre a Pescara è del 13%.
Da ultimo, FIPE segnala che negli ultimi 10 anni il numero delle imprese che svolgono attività esclusivamente di bar è diminuito di oltre 22mila unità.
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